Aumentano gli iscritti all’Università di Udine.
E’ stato inaugurato oggi ufficialmente il nuovo anno accademico dell’Università di Udine, che, a 45 anni dall’ingresso di primi studenti nelle aule (era il 2 novembre 1978) vede l’Ateneo diventare sempre più attrattivo: sono infatti aumentati gli iscritti con un + 5% rispetto al 2022-203.
“Particolarmente interessante – ha sottolineato il rettore Roberto Pinton -, è l’incremento nelle sedi di Gemona del Friuli, più +26 per cento, e Gorizia, più 24 per cento, mentre a Pordenone si consolidano i numeri dei corsi ad accesso programmato, a dimostrazione dell’efficacia dell’offerta formativa proposta esclusivamente in quelle sedi”.
Gli obiettivi.
“Elevare la qualità della didattica, della ricerca, dei processi di gestione e porre al centro della propria attività l’inclusione e l’accompagnamento degli studenti e delle studentesse lungo tutto il percorso accademico così da consolidare progressivamente il suo ruolo sociale”. Questi gli obiettivi dell’Università di Udine esposti oggi dal rettore Pinton alla cerimonia ufficiale di apertura dell’anno accademico 2023-2024, il 46 esimo della storia dell’Ateneo che si è svolta, per la prima volta, nell’aula “Marzio Strassoldo” del polo economico-giuridico.
Gli intervenuti
Dopo il rettore sono intervenuti, per l’Ateneo friulano, i rappresentanti degli studenti, Rachele Ughetti, del personale, Francesca Giannelli, e il professor Silvio Brusaferro, che ha tenuto la prolusione. Per le istituzioni, hanno preso la parola l’assessore regionale al lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia, Alessia Rosolen, e il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni. A svolgere la lectio magistralis è stata la presidente del Consiglio nazionale delle ricerche, Maria Chiara Carrozza.
No a ogni tipo di violenza contro le donne
Prima di iniziare la relazione il rettore ha proposto l’immagine di Palazzo Florio illuminato di rosso per ricordare Giulia Cecchettin e, ha ribadito, “la ferma condanna di ogni tipo di violenza e abuso contro le donne”. Per questo, ha detto, “abbiamo altri simboli, come le panchine rosse disseminate nelle nostre sedi, ma anche azioni concrete, come il premio di laurea Silvia Gobbato“. La praticante avvocata, laureatasi all’Università di Udine, uccisa barbaramente dieci anni fa.
Fra le altre attività concrete il rettore ha citato il corso sulle pari opportunità e quello sulla medicina di genere, il Bilancio di genere e il Gender equality plan. L’Ateneo, ha affermato, “condanna ogni forma di violenza e ha aderito alla Rete delle università italiane per la pace…e si impegna per favorire il dialogo e lo sviluppo di una cultura del rispetto e della tolleranza. Dobbiamo e vogliamo fare di più assieme a tutti coloro che credono nel valore dei simboli e nella forza delle azioni”.
La relazione del rettore.
Trenta milioni per il Piano strategico.
Ammontano a 30 milioni di euro le risorse previste dal Piano strategico di Ateneo 2022-2025. Di questi, “8,5 milioni – ha detto Pinton –, servono per realizzare i piani strategici dei singoli dipartimenti, sviluppati su tre linee: didattica, 1,2 milioni, progetti di ricerca interdipartimentale, 4 milioni, e progetti di ricerca dipartimentale, 3,3 milioni”.
Altri 4,1 milioni sono previsti, ha evidenziato il rettore, “per sviluppare azioni di Ateneo incentrate sull’incremento delle borse di dottorato e sul potenziamento della didattica e dei servizi agli studenti”. Per la “realizzazione di progetti di edilizia universitaria, come nuove costruzioni, ristrutturazioni e ampliamenti di edifici esistenti, le risorse a carico dell’Ateneo sono 15,9 milioni – ha detto il professor Pinton –, cofinanziati dal Ministero dell’università e della ricerca”. Infine, sono previsti “1,5 milioni a parziale finanziamento di interventi di efficientamento energetico sugli edifici di Ateneo”.
Pordenone, nuovo corso di laurea
L’Ateneo ha avviato la progettazione di un nuovo corso di laurea triennale in Ingegneria per l’energia presso la sede di Pordenone. “L’affermazione del ruolo sociale di un Ateneo – ha ribadito Pinton – dipende anche dalla capacità di valorizzare le vocazioni del territorio in cui opera”.
Favorire l’accesso, ridurre la dispersione
“L’Ateneo – ha proseguito Pinton – da sempre propone agevolazioni economiche per l’iscrizione e la frequenza. È stata, inoltre, introdotta una tassazione agevolata per gli studenti con Disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa), integra i benefici già previsti per gli studenti con profilo a tempo parziale e per gli studenti genitori”.
Numerose, inoltre, le attività di orientamento in ingresso. In aggiunta a queste attività sono stati offerti 40 percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento che hanno visto più di 1500 studenti delle scuole superiori iscritti. È stato inoltre avviato un progetto finanziato in ambito Pnrr, che ha portato a 22 accordi con le scuole per l’erogazione di corsi di orientamento a 1400 studenti.
Entrate da bandi: dal 9 al 72 per cento
Dal 2018 al 2022 la percentuale delle entrate da bandi competitivi è passata dal 9 al 72 per cento. Un dato, ha commentato il rettore Pinton, “che testimonia l’utilità degli investimenti sostenuti dall’Ateneo negli ultimi anni per promuovere la progettualità scientifica”.
Giovani ricercatori
Nell’anno sono stati assunti, mediante piani straordinari di reclutamento, 56 giovani ricercatori e bandite 177 posizioni per assegni di ricerca.
Trent’anni di brevetti
Dal 1991 sono 272 i brevetti e le privative vegetali che fruttano annualmente ricavi nettamente al di sopra della media delle università italiane. “La vocazione dell’Ateneo per il trasferimento tecnologico – ha detto il rettore Pinton – trova chiaro riscontro nell’attività di brevettazione e nella realizzazione dell’Uniud Lab Village, luogo di incontro tra mondo della ricerca e imprese, sostenuto dal Ministero dell’università e della ricerca, dalla Regione e dalla Fondazione Friul”. E proprio la Fondazione Friuli al Lab Village ha dedicato il tradizionale annuario 2023.
I lavori in corso.
Si stanno completando due importanti interventi di riqualificazione energetica degli edifici dell’Università. Riguardano, rispettivamente, il risparmio energetico, con la sostituzione di circa 17mila corpi illuminanti con luci a led, e la produzione di energia da fonti rinnovabili grazie all’installazione di quattro nuovi impianti fotovoltaici per una potenza complessiva di quasi 1 MegaWatt.
L’Ateneo ha partecipato a un bando del Ministero dell’università e della ricerca per il cofinanziamento di progetti in ambito edilizio, presentando sei proposte per un valore complessivo di circa 39 milioni di euro. In particolare, grazie alla quota di finanziamenti già assegnati a giugno sono partiti i lavori per realizzare la nuova sede del Dipartimento di Area medica, che ospiterà i corsi di laurea in Medicina e chirurgia e delle Professioni sanitarie.
Il progetto prevede due corpi distinti: uno per la didattica e uno come sede dipartimentale e dei laboratori di ricerca, funzionali anche a un potenziamento dell’offerta formativa in ambito medico e sanitario. A breve inizierà, inoltre, la costruzione del nuovo complesso didattico con due aule da 150 posti ciascuna, più i posti riservati agli studenti disabili, a fianco della nuova sede del Dipartimento di Scienze giuridiche.
Genomica e Maseri, due nuove fondazioni
L’Ateneo ha dato vita, congiuntamente all’Istituto di genomica applicata (Iga) e con il supporto della Regione Friuli Venezia Giulia, alla Fondazione per la ricerca genomica ed epigenomica (Forge).
Suoi obiettivi sono, tra gli altri: valorizzare un’eccellenza regionale, unica nel panorama nazionale, in un settore ad alto tasso di sviluppo; consolidare e far crescere un centro regionale di avanguardia nel campo della genomica e più in generale, nel settore delle scienze della vita; trattenere giovani talenti e attrarne di nuovi da altre regioni e nazioni; sviluppare il filone delle attività di ricerca applicata con le imprese (agrifood e life science).
Inoltre, per consolidare lo stretto legame con il territorio che l’ha fortemente voluta, l’Università di Udine ha anche deciso di istituire la Fondazione Attilio Maseri, che intende promuovere iniziative di sostegno per studenti meritevoli dell’Ateneo. Lo scopo sarà conseguito mediante l’utilizzo dei beni immobili per attività didattiche e per eventi di natura culturale.
Gli interventi.
Nel corso della cerimonia, si sono susseguiti anche gli interventi di Rachele Ughetti, presidente del Consiglio degli Studenti, che ha ricordato, tra le altre cose, il “vuoto lasciato dal complesso di Viale Ungheria, che non era solo una Casa dello Studente, ma un autentico luogo di aggregazione universitario in centro città, una voragine che non è stata colmata da un piano di investimenti pubblici di ampio respiro, ma da una serie di soluzioni, quali un affitto ad interim di un ex-albergo con i fondi straordinari del Pnrr e una serie di convenzioni insufficienti per coprire il servizio di ristorazione”
La rappresentante del personale, Francesca Giannelli, componente del Senato accademico, ha fatto riferimento agli “stipendi inadeguati” e a “un contratto in fase di rinnovo e già scaduto e con risorse erose dall’inflazione”. All’Ateneo ha ribadito la richiesta di “risoluzione del problema del sotto inquadramento e opportunità di carriera“. Giannelli ha aggiunto che “rimane da risolvere la questione del personale tecnico dei dipartimenti, che svolge con continuità attività di ricerca scientifica e didattica”.
Tra gli altri interventi, quello del sindaco di Udine (ed ex rettore), Alberto Felice De Toni e quello dell’assessore regionale alla formazione, Alessia Rosolen. “Ricerca e innovazione: quali prospettive per l’Italia?” è stato il tema al centro della lectio magistralis svolta dalla presidente del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), Maria Chiara Carrozza.
Al professor Silvio Brusaferro è stata affidata la prolusione, sul tema “Salute e benessere per le comunità: il contributo della Sanità pubblica”, durante la quale ha ribadito che “la Sanità pubblica è uno strumento fondamentale per garantire salute e benessere alle nostre comunità a livello locale e globale. La cerimonia si è conclusa con l’inno Gaudeamus igitur eseguito dal coro “Gilberto Pressacco” accompagnato dall’Orchestra dell’Ateneo diretti dal maestro Fabio Alessi.