Guerra fredda, a Udine gli Stati generali del turismo storico in regione

Venerdì 11 ottobre, a Udine, un’intera giornata di censimento delle iniziative in essere e delle strategie

La storia, e le sue cicatrici sul territorio del Friuli Venezia Giulia, come opportunità e valore aggiunto per la promozione culturale e turistica di un’area straordinariamente ricca di testimonianze del “secolo breve”: una macchina del tempo che permette di viaggiare attraverso i grandi conflitti del Novecento, dalla Prima alla Seconda guerra mondiale, agli anni della Guerra fredda.

Tra queste straordinarie tracce del passato ci sono le oltre 1.300 le strutture difensive realizzate durante Guerra fredda, che rappresentano un patrimonio storico e culturale in attesa non solo di una dettagliata mappatura in chiave di ricerca e recupero, ma anche di diventare parte di un network strutturato finalizzato allo sviluppo economico e alla valorizzazione turistica.

Stati Generali del Turismo storico della Guerra Fredda

Un contributo per l’attivazione di questo più articolato network di iniziative arriva domani, venerdì 11 ottobre, con gli Stati Generali del Turismo storico della Guerra Fredda in Friuli Venezia Giulia in programma a Udine: sarà l’occasione per tracciare un ‘censimento‘ sull’esistente e confrontarsi intorno alle idee e strategie di valorizzazione di un patrimonio unico a livello nazionale ed europeo, legato alla peculiarità di un comprensorio con pochi paragoni in Europa.

Il programma

Appuntamento alle 9.30, nella sede di Fondazione Friuli a Udine, per un’intera giornata di approfondimento, sotto la direzione scientifica di Tommaso Piffer (Università di Udine). Dopo i saluti istituzionali di Luciano Nonis, direttore Fondazione Friuli, Andrea Cafarelli, prorettore vicario dell’Università di Udin,e e Alessio Casci, direttore regionale Agenzia del Demanio del Friuli Venezia Giulia, la prima sessione sarà dedicata al Patrimonio della Guerra Fredda e la sua valorizzazione, con gli interventi di Adele Camassa e Valentina di Bella (Agenzia del Demanio) sul Patrimonio immobiliare della Guerra Fredda in FVG e la sua disponibilità e di Nicola Revelant (PromoTurismoFVG) su Prospettive per la valorizzazione turistico-culturale dei luoghi della Guerra Fredda.

La seconda sessione

La seconda sessione sarà, invece, dedicata ai Progetti di valorizzazione in corso, con le relazioni di Giulia Caccamo (Università di Trieste) sul progetto Soglia di Gorizia e di Andrea Monopoli (Università di Udine) sul Sistema difensivo del Friuli Venezia Giulia e il progetto Frontiera Est, avviato nell’ultimo biennio con la messa a sistema di strutture nel Vallo alpino del Littorio, nel Comune di Villa e di strutture nel Vallo alpino riadattate dalla NATO negli anni Cinquanta (nei Comuni di Malborghetto-Valbruna e di Paluzza/Monte Croce Carnico), oltre ad una struttura originale NATO, il Bunker San Michele nel Comune di Savogna d’Isonzo.

Mentre decine di altre strutture restano in stato di totale abbandono e rappresentano un rischio per la sicurezza dei cittadini, ma anche un immenso potenziale turistico, didattico e divulgativo, ad oggi trascurato. Denominatore comune di Frontiera Est e della Soglia di Gorizia è la videoproduzione di narrazione storica del territorio Viaggiatori nel tempo: il Friuli Venezia Giulia compendio del Ventesimo secolo, che sarà approfondita a Udine da Emma dal Mas (Istituto universitario europeo), coprotagonista del progetto divulgativo realizzato dall’Università di Udine e Friuli Storia con il contributo della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e la collaborazione di Promoturismo FVG, diffuso nei mesi estivi da Telefriuli e tuttora disponibile in un click: (https://edvara.infofactory.it/viaggiatorineltempo/). Dei Progetti di conservazione e valorizzazione delle fortificazioni del Gemonese parlerà, infine, un rappresentante della Comunità di montagna del Gemonese.

Strutture militari e musei

Nel pomeriggio si parlerà delle Strutture militari e musei in Friuli Venezia Giulia con interventi di Paolo Blasoni (Associazione Landscapes) sull’Opera 4 di Malborghetto Valbruna, di Stefano Cogni (Associazione nazionale Fanti d’Arresto) sul Bunker dell’opera di Monte San Michele, di Enrico Amadori (ASSFNE) su Lo sbarramento di Monte Croce Carnico e di Antonio de Toni (Pro loco Nediške Doline – Valli del Natisone) sui Bunker di Purgessimo e della Subida.

Ulteriori contributi arriveranno sul Museo della guerra fredda di Chiusaforte da Andrea D’Aronco (Associazione Friuli Storia e Territorio), e sul caratteristico Museo Lasciapassare/Prepustinca al valico del Rafut, raccontato da Alessandro Cattunar (Associazione 47|04). Non mancheranno le relazioni dedicate alle esperienze fuori regione e all’estero, con uno sguardo sul Turismo della Guerra Fredda in Europa, a cura di Piero Zin (Università di Udine), sul Museo del confine di Nova Gorica, a cura di Rok Bavčar (Goriški muzej) e via zoom sul Bunker Museum di Dobbiaco, a cura di Curti Covi (BunkerMuseum Dobbiaco).

Il progetto

L’iniziativa degli Stati Generali del Turismo storico della Guerra Fredda in Friuli Venezia Giulia è parte di un articolato impegno che l’associazione Friuli Storia e l’Università di Udine dedicano da alcuni anni alla valorizzazione delle peculiarità storico-culturali del territorio regionale, con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, della Fondazione Friuli e del progetto PRIN PNRR “Cultural heritage of war on the borderland”.

Sul piano della ricerca l’attività viene realizzata attraverso il Forum internazionale annuale sulla Guerra Fredda, promosso in sinergia con gli Atenei di Udine e di Harvard – Cold War Studies, e sul piano divulgativo con molte altre iniziative, dalla produzione Viaggiatori nel tempo alle rassegne con incontri tematici diffusi sul territorio regionale.