In Friuli, i lavori per la Giornata internazionale del Volontariato.
“Una visione di prospettiva, proiettata anche sul futuro, sull’importanza del ruolo che il mondo del volontariato e della solidarietà continuerà a svolgere a supporto dei comuni e di tutto il territorio”: questo, per il presidente regionale dell’Anci Dorino Favot, il senso del Manifesto presentato oggi agli enti locali del Friuli Venezia Giulia in occasione della Giornata internazionale del Volontariato.
Ai due incontri con i sindaci e gli amministratori della regione, tenutisi in concomitanza (e in collegamento video) alla casa della Contadinanza di Udine e nel municipio di Pordenone, hanno partecipato una trentina di amministrazioni con sindaci o assessori, oltre a quelle dei due comuni ospitanti (in sala gli assessori Federico Pirrone a Udine e Guglielmina Cucci a Pordenone).
Il Manifesto 2024 del Volontariato Fvg è il frutto di un lungo lavoro preparatorio, culminato con i due appuntamenti odierni, coordinato dal MoVi Fvg e da Mission 2.0, in collaborazione con il Forum Terzo settore e con il Centro servizi volontariato. Oltre 350 i volontari che hanno partecipato agli incontri in presenza organizzati per discutere ed elaborare il documento, espressione di un mondo che in regione conta 8.500 realtà, non soltanto associative, e oltre 160mila volontari, uno ogni 7 abitanti e 135 ogni mille, quasi il doppio rispetto alle media nazionale di 77.
Intervenuto a chiudere l’appuntamento di oggi, Favot ha sottolineato il contributo fondamentale che “il volontariato, attraverso strumenti come le convenzioni e i protocolli, fornisce agli enti locali nelle risposte e nei servizi da dare ai cittadini, a partire da aree come quelle dei servizi alla persona”.
“Non siamo soltanto una “sentinella” del territorio, ma anche un soggetto capace di proporre idee e soluzioni. Il Manifesto che presentiamo oggi è un contributo per lavorare al futuro del nostro territorio e delle nostre comunità, in linea con lo spirito e il senso più profondo di questa giornata, istituita dalle Nazioni Unite nel 1985″. Così Dino Del Savio, presidente del MoVi Fvg, che ha condotto i lavori di oggi e aperto l’incontro di Pordenone. Da qui, l’appello a ragionare su un progetto di riforma del terzo settore che costruisca sedi permanenti di confronto e dialogo tra Regione, enti locali e mondo del volontariato.
A Franco Santamaria, che ha curato la stesura finale del manifesto, il compito di illustrare, da Udine, contenuti e obiettivi del documento, “che punta a interpretare la complessità del presente con quei criteri di solidarietà e prossimità che sono dimensione fondativa del volontariato”.
Un mondo, si legge nel Manifesto, “che vuole essere un interlocutore attivo dei processi di coprogettazione e di co-programmazione che hanno come obiettivo il bene delle comunità e sente l’urgenza tessere nuovi legami sociali, di aprire nuovi spazi e opportunità di incontro fra le persone, non sostituendosi o sovrapponendosi alle responsabilità degli Enti pubblici, ma affiancandoli in un rapporto alla pari”.