L’Argine a Vencò premiato con Tre forchette e con la Forchetta Verde.
E’ uscita la nuova edizione di Ristoranti d’Italia, la guida del Gambero Rosso ai migliori locali dove mangiare: il Friuli Venezia Giulia spicca con 63 insegne, tra cui l’Argine a Vencò di chef Antonia Klugmann che entra nella schiera dei 52 “Tre forchette” (il massimo riconoscimento) d’Italia, e si aggiudica anche la Forchetta Verde, a riconoscimento dell’impegno sul piano della sostenibilità.
Tra tutti i ristoranti citati del Friuli Venezia Giulia, ci sono 11 nuovi ingressi, e un palmares articolato con 4 Tre Forchette,1 Tre Gamberi e 1 Tre Bottiglie. Ecco i locali “premiati” dalla Bibbia dell’enogastronomia con i punteggi migliori e la loro descrizione.
Tre Forchette:
L’Argine a Vencò a Dolegna del Collio (anche Forchetta verde). “Il romantico casolare con le estese vetrateè volutamente essenziale per esaltare la sostanza enfatizzandone la sobrietà. Immaginiamo la parte di limone fra la scorza e la polpa, quella che per chiunque, ad agrume spremuto, diventerebbe un rifiuto, ma che in mano ad Antonia Klugmann diventan la più assoluta, basica idea di amuse bouche. A Vencò restano spiazzati anche gli habitué. Due menu degustazione (piccolo a 100 euro, più completo a 130) o scelte alla carta: su tutto vince la progettazione del piatto, seguita dalla rigorosa esecuzione. Una meritata menzione va a Vittoria, sorella di Antonia, socia e complice perfetta di questa storia destinata a crescere ulteriormente”.
Laite a Sappada. “Nell’antica baita di montagna, le accoglienti stube ospitano pochi tavoli per un’esperienza che è un racconto dei sensi, in perenne equilibrio fra contrasto e armonia. Ecco che la selvaggina di piuma e di pelo, così come i pesci d’acque dolci, si accoppiano a spezie o erbe selvatiche, oppure a piante officinali. Il menu “Asou” (9 portate a 135 euro) più esprime la personalità di Fabrizia, la chef concentrata sulla combinazione perfetta, sul boccone sublime a cui si aggiungono il menu “Plissn”, quello più creativo con 11 portate a 165 euro e abbinamento vini a 80 euro o il “Verpai” con cinque portate a scelta. Maestosa la cantina, curata da Elena, con oltre settemila etichette e un’impareggiabile profondità di annate”.
Harry’s Piccolo a Trieste. “Qui la ristorazione è diventata significativa solo all’arrivo dello chef Matteo Metullio e dal suo omologo Davide De Prà con una rinascita gastronomica dell’Harry’s ancora destinata a crescere. Una rivoluzione minimalista ha trasformato la sala da pranzo, con un troneggiante carrello formaggi e una lista degli aperitivi fra bolle e il recente trend del miscelato. Nel menu tutto di mare, sette portate per 220 euro, dove svetta l’Harrysotto. È possibile scegliere anche dalla considerevole carta, ed è difficile resistere al pairing (150 euro) con vini ricercati, internazionali, scelti dal talentuoso e competente Manuele. Pane e grissini home made e burro “glocal” : francese, montato con sale di Pirano”.
Agli Amici dal 1887 a Udine. “In un lembo di terra che s’affaccia su altri mondi e culture, un avamposto di cucina italiana capace di farsi ambasciatore della (migliore) tradizione: sarà proprio un’accoglienza “tra amici” quella riservata dalla famiglia Scarello. Cucina italiana al suo meglio quella portata in tavola dallo chef Emanuele Scarello nei due percorsi degustazione di cui si compone il menu, uno dei quali interamente vegetale Dagli Amici, insomma, si vive una vera e propria esperienza che prende il via non appena varcata la soglia con un aperitivo curato direttamente dai cuochi dinanzi ai commensali. Di riferimento la cantina ed eccellente il servizio di sala che Michela Scarello coordina con il sorriso e il garbo, tratto distintivo della casa, guidando una meravigliosa brigata (quasi) tutta al femminile”.
Tre Gamberi
Nerodiseppia a Trieste, “che merita anche lo Smile di insegna con il migliore rapporto qualità prezzo della regione. Giulio Cusma in cucina e Valentina Giaiotti, uniti nella vita e nel lavoro, hanno creato nel 2003 questo spazio ormai divenuto, sia per i cittadini sia per i turisti, l’emblema della tradizione gastronomica triestina e istroveneta proposta a prezzi invitanti. Imperativo categorico è la valorizzazione dei prodotti agroalimentari. Uno dei piatti più apprezzati è la ricca insalata tiepida di pesce al vapore, recentemente arricchita da zucchine alla scapece e tzatziki al basilico, mentre gli amanti del tonno trovano il tonnetto rosso siciliano “contaminato” da olio d’oliva denocciolata di San Dorligo e fiori del sale provenienti dalle vicine saline di Pirano. Per gli spuntini o i pranzi leggeri esiste una degustazione per due del variegato Antipasto triestino a 36 euro, oppure una degustazione di formaggi regionali a 14 euro”.
Tre Bottiglie
Da Nando a Mortegliano. “Dagli anni ’60 retaggio della famiglia Uanetto, è fra i più frequentati del Friuli, anche per la leva “happy hour”. I piatti rispettano le produzioni agroalimentari del territorio, con le loro stagioni. La carta è simpaticamente redatta in lingua friulana, con traduzione a fianco. Attenzione particolare è riservata ai primi piatti, tanto da dedicarvi due degustazioni a tre portate per 36 euro, oppure a cinque portate a 60 euro. Ineccepibile il servizio dei vini, anche a calice, svolto da Sandro, che sa consigliare i migliori accostamenti enologici informandosi con garbo sui gusti di ciascun ospite e tenendo a mente i piatti ordinati. Nella sala inoltre è ben visibile un’ampia e invogliante selezione di amari, whisky, gin e grappe regionali e nazionali”.
Campiello a San Giovanni al Natisone, invece, “si aggiudica il premio speciale Ristorante che valorizza al meglio l’Olio Evo italiano, con Frantoio di Santa Téa: il locale di Dario e Marisa Macorig segna il passo sia in termini di qualità, sia di piacevole ambientazione, con mobilio pregevole, opere anche importanti alle pareti, vetri muranesi, tovagliato, stoviglie ricercati e uno stile gastronomico è classico e sobrio”.