Ruba in azienda, non contento torna sul “luogo del delitto”: beccato, sperona i carabinieri

Il furto di rame in un’azienda di Roveredo in Piano.

Prima ha rubato in un’azienda di Roveredo, poi è tornato per completare il colpo; beccato dai carabinieri, li ha speronati per fuggire, ma il suo tentativo non ha avuto buon esito: V.I.R, 29enne cittadino rumeno residente in provincia di Udine, è stato arrestato per furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale, nella notte (attorno alle 4.30) del 5 settembre, dai carabinieri di Polcenigo, coadiuvati da quelli di Fontanafredda e della Radiomobile di Sacile.

Il colpo e l’arresto.

Nella notte del 4 settembre all’interno della ditta “SE.TEK. S.R.L.” di Roveredo in Piano si è consumato un furto di 5 cavi di rame, per un valore di 1800 euro. I carabinieri di Polcenigo e Fontanafredda, ipotizzando che il ladro potesse ritornare a completare il lavoro, hanno organizzato un apposito servizio nei pressi della ditta.

E hanno visto che poco dopo la mezzanotte una Opel Astra si è introdotta all’interno dell’azienda. Quando, alle successive ore 04:30 l’Astra è uscita, i militari, sostenuti dall’aliquota radiomobile, hanno organizzato un posto di controllo sulla limitrofa via XX settembre finalizzato al controllo del veicolo.

Il conducente dell’Astra, V.I.R., non solo ha ignorato l’Alt dato dai militari, ma ha speronato violentemente e volontariamente l’Alfa Romeo Giulia in dotazione alla Radiomobile per cercare di guadagnarsi la fuga. Il tentativo non è riuscito in quanto l’uomo, a causa dei danni a sua volta riportati all’autovettura, si è dovuto fermare a poca distanza ed è stato, quindi, arrestato.

All’interno del portabagagli dell’Astra sono stati rinvenuti 16 cavi da massa in rame per saldatrici del peso di kg. 140 e del valore di 4800 euro, posti sotto sequestro. I militari sono fortunatamente rimasti illesi anche se il veicolo ha subito gravi danni alla parte anteriore. V.I.R., su disposizione del PM di turno della Procura di Pordenone, dott. Del Missier, è stato portato presso la casa circondariale di Pordenone.