Gli sfratti in Friuli Venezia Giulia.
Gli sfratti in Friuli Venezia Giulia non si fermano, si perde la casa per difficoltà economiche, perché le bollette aumentano e con loro anche tutti i beni di cui un nucleo familiare ha bisogno. E nel post Covid, come confermano i dati del ministero dell’Interno relativi al 2021, la situazione si è aggravata.
Nella regione le famiglie che subiscono più di tutti le operazioni di sfratto abitano a Trieste, dove nel 2021 ci sono stati 205 provvedimenti, cioè il 6,7% in più rispetto al 2020. A Gorizia se ne sono registrati 96, il 17,7% in più rispetto all’anno precedente. Anche la provincia di Pordenone cresce, ma solo dell’1,9%, con 106 famiglie costrette a lasciare l’abitazione. Tutte le province registrano una triste crescita, quindi, tutte tranne Udine, dove i casi di sfratti sono comunque tanti, 182, ma in calo del 28,3%. In tutto i provvedimenti nel Friuli Venezia Giulia sono stati 589, il calo è del 6,8%.
Perché così tanti sfratti.
I numeri però vanno contestualizzati, visto che sono influenzati da ciò che successe il primo luglio 2021: lo sblocco degli sfratti, dopo il congelamento deciso dal Governo, a causa della pandemia. Dopo il covid sono ricominciate le sentenze e le richieste di sgombero. Un aumento che però non è destinato a fermarsi, come ipotizzano i sindacati degli inquilini e i vertici dell’Ater. I numeri degli sfratti, secondo loro, sono destinati a peggiorare nel 2023, basta pensare all’aumento del costo del gas che metterà in ginocchio le famiglie fragili. E il problema alla base è sempre uno, fanno sapere dai sindacati: ci sono troppi pochi alloggi.