Il saldo tra lavoratori e pensionati in Friuli è ancora positivo.
Il saldo è ancora positivo, ma ormai il sorpasso è dietro l’angolo: per ora, in Friuli Venezia Giulia ci sono ancora più lavoratori che pensionati, ma la forbice si sta riducendo. Una questione che incide sia sul welfare sia sul ricambio generazionale nel mondo del lavoro, sia, infine, sulle prospettive di alcuni settori economici.
La fotografia emerge dall’ultimo report dell’Ufficio Studi della Cgia di Mestre: in Italia, il rapporto medio è praticamente di uno a uno, mentre nel Mezzogiorno il sorpasso è già avvenuto e le persone in quiescenza sono più di quelle attive.
Secondo l’analisi, entro il 2027 saranno da sostituire 3milioni di addetti che andranno in pensione (circa il 12% della popolazione), con una natalità che continua a calare. La Cgia di Mestre, inoltre, sottolinea che un Paese che registra una popolazione sempre più anziana potrebbe avere nei prossimi decenni seri problemi a far quadrare i conti pubblici.
In particolar modo, a incidere sarebbe l’aumento della spesa sanitaria, pensionistica, farmaceutica e di assistenza alle persone. “Va altresì segnalato – continua l’associazione -, che con una presenza di over 65 molto diffusa, alcuni importanti settori economici potrebbero subire dei contraccolpi negativi. Con una propensione alla spesa molto più contenuta della
popolazione giovane, una società costituita prevalentemente da anziani rischia di ridimensionare il giro d’affari del mercato immobiliare, dei trasporti, della moda e del settore ricettivo“.
I dati del Friuli su lavoratori e pensionati.
Per quanto riguarda la nostra regione, come anticipato il saldo è ancora leggermente positivo: il Friuli Venezia Giulia, stando alla rielaborazione dei dati Istat e Inps, conta 506mila pensionati e 521mila lavoratori, con una forbice di + 14mila in favore delle persone attive nel mondo del lavoro.
Andando a guardare le singole province, però, il quadro si fa più fosco: solo Pordenone ha un differenza marcata tra le due categorie, con 121mila pensionati e 136mila lavoratori (+15mila). Udine ha solo mille lavoratori in più rispetto alle persone in quiescenza (228 mila contro 227 mila) mentre Trieste va in pari (99mila per entrambe le categorie) e Gorizia sta già vivendo il sorpasso: nel territorio isontino, infatti, i lavoratori sono 58mila e i pensionati 59mila.