Al lavoro su siti storici e naturalistici danneggiati.
Sono iniziati i lavori per recuperare e sistemare i siti storici e naturalistici danneggiati dal maltempo in Friuli. Una sessantina i dipendenti della Regione, operai e tecnici organizzati in una decina di squadre, che da alcuni giorni e fino alla prossima primavera sono impegnati in una decina di cantieri per lavori di ripristino e messa in sicurezza di alcuni luoghi di particolare pregio della nostra regione.
I cantieri aperti.
Le attività pianificate – i lavori proseguiranno fino alla fine del mese di marzo – consentiranno di rimettere in sicurezza alcune aree della pianura friulana danneggiate dal maltempo. Gli interventi previsti riguardano il Parco di Villa Correr Dolfin a Porcia, la Riserva naturale del Lago di Cornino (a Forgaria nel Friuli), le Fortificazioni del Colle di Osoppo, il Parco del Castello di Miramare e il Parco di Villa Varda in Comune di Brugnera.
Proseguiranno inoltre i recuperi ambientali delle aree verdi nei complessi di Villa Coronini-Cronberg a Gorizia, della Cinta muraria lungo le rive dell’Isonzo a Gradisca e dei Bastioni di Palmanova.
“Sono tutti siti – ha spiegato l’assessore regionale alla Risorse agroalimentari, forestali con delega al Servizio della montagna, Stefano Zannier, illustrando gli interventi previsti e organizzati dal Servizio sistemazioni idraulico-forestali – caratterizzati da una rilevanza storica, culturale e naturalistica che richiamano nel corso dell’anno un numero sempre maggiore di visitatori”.
“I cantieri sono stati avviati attraverso la stipula di apposite convenzioni con i Comuni e le Fondazioni titolari dei beni e dei siti e sono stati autorizzati dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia”. E’ importante – fa sapere la Regione – che le persone che frequentano abitudinariamente questi aree verdi aperte al pubblico, rispettino le delimitazioni di sicurezza che verranno poste in prossimità dei cantieri di lavoro.
Le squadre di intervento rappresentano una vera azienda pubblica dedicata alla conservazione del territorio: un’attività che richiede la manutenzione dei numerosi manufatti storici con l’impiego di materiali e tecniche tradizionali di minimo impatto ambientale, ma anche la competenza e la manualità necessaria per ricostruire o realizzarne di nuove nel rispetto dell’esistente e dell’ambiente naturale circostante.
“Sono generalmente – spiega l’assessore – lavori di limitate dimensioni, necessari ma considerati poco remunerativi per le imprese private e quindi fuori mercato, dei quali la Regione si fa carico in amministrazione diretta sulla base di una legge regionale del 2002 sui lavori pubblici. Ciò consente di ottimizzare l’impiego delle maestranze alle condizioni ambientali e alle necessità del momento attraverso l’organizzazione in sicurezza dei numerosi cantieri distribuiti nelle diverse aree montane, spesso raggiungibili lungo percorsi fuoristrada o a piedi. Nel periodo invernale si organizzano invece i cantieri nelle zone della pianura”.