Uno spettacolo alla scoperta degli anni friulani di Pier Paolo Pasolini.
La cultura friulana sarà protagonista a Friuli Doc, giovedì 8 settembre, alle 21 in Corte Morpurgo, con “Di chesta tiara lontana” (Di questa terra lontana), una lettura scenica con musica e disegno dal vivo sugli anni friulani di Pier Paolo Pasolini, a cento anni dalla nascita.
Promosso dall’ARLeF – Agenzia Regionale per la Lingua Friulana, in collaborazione con il Comune di Udine, e prodotto dal Teatro della Sete, lo spettacolo multimediale proporrà la poetica di Pasolini nel confronto tra l’incanto che ne ha caratterizzato gli esordi e il disincanto che ha contraddistinto l’autore maturo. Le lettere e gli scritti autobiografici che verranno portati in scena porranno l’attenzione su alcuni temi cardine dell’esperienza letteraria dell’intellettuale nel tempo trascorso in Friuli, come l’uso poetico del friulano, l’autonomismo, ma anche l’incontro tra la vita borghese e il mondo contadino e, immancabile, l’esperienza educativa de l’Academiuta di lenga furlana.
Sul palcoscenico, le voci recitanti di Caterina Di Fant e Valentina Rivelli saranno accompagnate dalla musica dal vivo ideata per l’occasione da Giorgio Parisi: una colonna sonora creata tenendo conto della formazione musicale di Pasolini negli anni friulani, ma soprattutto capace di evocare le emozioni e i sentimenti più volte espressi nei confronti di quel paesaggio che gli era tanto caro e che sarà narrato visivamente attraverso immagini e i disegni dal vivo di Serena Giacchetta.
“Anche quest’anno abbiamo voluto essere presenti a Friuli Doc con diverse iniziative fra cui – ha precisato il presidente dell’ARLeF, Eros Cisilino – questo spettacolo che sottolinea la profondità dell’anima friulana e appassionata di Pasolini, in occasione del centenario della sua nascita. Un grande poeta, regista e scrittore che seppe fare del friulano lo strumento per grandi risultati letterari, in poesia e in prosa, di cui tutti conoscono il pregio. “Di chesta tiara lontana” porta all’attenzione del pubblico di Friuli Doc la sensibilità e l’amore per la marilenghe di un altro friulano illustre, dopo la positiva esperienza dello scorso anno, quando il Teatro della Sete ha tratteggiato un bellissimo ritratto di Carlo Sgorlon attraverso il suo romanzo in lingua friulana, Ombris tal infinît”.
La rappresentazione prosegue infatti l’ideale percorso avviato nel 2021, dedicato alle figure di spicco del panorama letterario friulano la cui poetica prende forma attraverso la forza evocativa della marilenghe.