Friuli Collinare, raccolte mille firme contro la “tassa sulla pioggia”

Manuela Celotti (Pd) quarta da sinistra nella foto di gruppo con i rappresentanti del comitato spontaneo, all'esterno della sede del Cr Fvg in via Prefettura a Udine

La petizione contro la “tassa sulla pioggia”.

Oltre mille cittadini del Friuli Collinare hanno sottoscritto una petizione contro la cosiddetta “tassa sulla pioggia”, introdotta dal Consorzio di bonifica della pianura friulana. Le firme, raccolte dai comitati spontanei di Buja, Treppo Grande, Colloredo di Monte Albano e Majano, sono state consegnate durante un incontro con il presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin, che si è detto disponibile ad approfondire il tema.

La richiesta: revisione del piano di contribuzione

La consigliera regionale Manuela Celotti (Pd), presente all’incontro, ha sottolineato l’iniquità del piano di contribuzione, che grava solo su alcune aree del territorio. “Il rischio idrogeologico e la messa in sicurezza dei territori devono essere una priorità, ma i cittadini non possono accettare balzelli iniqui. La Regione deve intervenire, a partire dalla Quarta commissione consiliare, per rivedere questo piano”, ha dichiarato.

Celotti ha inoltre ricordato come la questione fosse già stata sollevata in Consiglio regionale nel febbraio 2023, attraverso un’interrogazione che chiedeva chiarimenti sulla legittimità delle contribuzioni introdotte dal piano di classifica approvato a fine 2023.

“Abbiamo molti dubbi sul fatto che le case o i condomini situati in collina godano di un beneficio diretto per l’attività che il Consorzio svolge anche a diversi chilometri di distanza. Se il presupposto è che qualsiasi goccia di pioggia, a prescindere da dove cade, arriva al mare attraverso la rete idrografica, allora l’onere che ne deriva deve valere per tutti o per nessuno, mentre a oggi solo una parte dei cittadini è chiamata a pagare la contribuenza. È dunque necessario, conclude Celotti, “che la Regione affronti questo tema, e garantisca trattamenti organici e uguali criteri su tutto il territorio”.

L’obiettivo è quello di ascoltare, in commissione, gli assessori regionali all’Ambiente e all’Agricoltura, le direzioni competenti, i vertici del Consorzio di bonifica, i sindaci delle aree interessate e i rappresentanti del comitato che ha raccolto le firme. La speranza è di giungere a una revisione del piano, garantendo criteri uniformi e trattamenti equi per tutto il territorio regionale.