Far colazione al bar è sempre più caro
Una pausa con un buon caffè oppure iniziare la giornata con cappuccino e brioche: fare colazione al bar rende più piacevole la partenza. Solo che inflazione e caro energia si stanno facendo sentire anche qui e i prezzi stanno salendo.
Girando per i locali, si nota che una tazzina di caffè è arrivata a 1,30 euro (contro l’euro circa degli anni passati), il cappuccino ormai è a 2 euro e per comprare una brioche si spendono tra l’1,50 e i 2 euro. Insomma, le spese che devono affrontare i gestori dei bar salgono e quelle che devono affrontare i clienti pure.
“Qualcuno, non tutti, ha iniziato ad adeguare un po’ i prezzi ancorché l’aumento sia stato molto molto minore a quelli che abbiamo subito – spiega Antonio Dalla Mora, presidente provinciale di Confcommercio Fipe Udine – . Tutti sappiamo quello che sta accadendo: le bollette salgono e quelle dei pubblici esercizi lo fanno in maniera esponenziale. Sta diventando molto difficile a fare quadrare i conti”. E se ufficialmente l’inflazione sfiora il 9 per cento, i rincari cui gli esercenti devono far fronte sono più corposi: “Subiamo aumenti che vanno dal 25 al 400 per cento su alcuni prodotti – continua Dalla Mora -: l’olio, ad esempio, è passato da meno di un euro a più di 4 euro ad agosto e anche caffè e latte hanno avuto aumenti sensibili. Questo senza contare che quando uno va a bere il caffè, non c’è solo quello, ma una macchina alimentata ad energia, che resta accesa tutto il giorno a temperature medie di 130 gradi”. E le prospettive non sono rosee: “Onestamente – conclude il presidente Fipe -, nonostante il Governo abbia accolto parte delle nostre richieste e la Regione Fvg si sia dimostrata sensibile ai problemi economici sia durante la pandemia sia in questa fase, non sappiamo bene cosa ci riserverà il futuro”.