Il carobollette bastona gli hotel del Friuli: “Costretti a chiudere in anticipo”

Gli albergatori friulani in difficoltà per le bollette.

Nel Friuli Venezia Giuli molte attività turistiche rischiano di chiudere, come gli hotel. La denuncia arriva dai vertici di Confcommercio Federalberghi della provincia di Udine, la presidente Paola Schneider e il vice Enrico Guerin. La colpa è del caro bollette dell’energia. I costi della bolletta elettrica e del gas che per alcuni sono raddoppiati, per altri addirittura triplicati, rispetto a quello che dovevano sborsare negli anni precedenti. Un costo elevato che ricade a cascata anche sul prezzo dei beni alimentare e dei servizi.

E’ una situazione insostenibile – spiegano Schneider e Guerin –. Ovviamente non caricheremo nell’immediato sulla clientela i rincari sulle bollette, ma è altrettanto evidente che alcune attività hanno avviato in queste ore un ragionamento sull’opportunità di chiudere in anticipo le attività visti gli aumenti insostenibili sull’energia”. E’ una scelta forzata, ma che avrà effetti negativi sull’occupazione.

Il paradosso è che i proprietari delle attività sono costretti a chiudere nonostante il turismo sia e stia andando bene. La stagione, in termini di presenze, è stata decisamente positiva, con numeri ritornati in alcune destinazioni all’epoca pre-pandemia. “L’auspicio – proseguono Schneider e Guerin – è che la politica sia consapevole di quanto sta accadendo e intervenga prima possibile per contenere i danni pesantissimi sull’economia”. Confcommercio provinciale di Udine ricorda di avere tra l’altro attivato la consulenza per la gestione delle forniture di luce e gas degli associati. Si tratta di un servizio che utilizza la concorrenza tra i fornitori d’energia per ridurre al minimo i costi delle bollette delle aziende.