Il fiore velenoso simile al crocus in Friuli.
Sono diverse le segnalazioni della presenza del colchico d’autunno nella nostra regione. In questi giorni è stato avvistato nella strada che porta al bivio Fornace a Buja, nel Borgo Stremiz di Udine, lungo la ciclopedonale del Preval tra Mossa e Lucinico. Bisogna, però, prestare massima attenzione perché il colchico d’autunno è velenoso ed è molto simile al crocus, noto come “croco”, che di solito colora giardini e balconi. È proprio la loro somiglianza che causa equivoci, alle volte letali: pensando di ammirare un prato di crochi in fiore, poi ci si accorge di essere davanti ad una distesa di piante molto pericolose per l’uomo. Ne abbiamo parlato con Gianni Di Salvatore della Stazione Forestale di Villa Santina.
Il colchico d’autunno.
Come si capisce dal nome stesso, il colchico d’autunno fiorisce proprio nel periodo autunnale. Ecco la motivazione dei diversi avvistamenti. “Questa specie è di color rosa e le sue foglie si seccano prima dello sbocciare dei fiori – racconta Di Salvatore – in questo caso l’impollinazione avviene sottoterra”. Il fusto del colchico può arrivare ad un’altezza di circa 30 cm e nel momento in cui l’ovario si trasforma in frutto a capsula ovale, acuta all’apice con numerosi semi al suo interno. Per l’uomo è una pianta molto pericolosa, come spiega di Salvatore: “Il colchico d’autunno può portare all’intossicazione e in alcuni casi all’avvelenamento”
Il crocus.
Il croco non è per nulla dannoso per le persone rispetto alla pianta precedente. Può essere di color bianco o violaceo ed è più piccolo del colchico d’autunno. “Le sue foglie sono lunghe circa 6 o 7 cm e sboccia a primavera – afferma Di Salvatore – questa è la principale differenza tra il colchico d’autunno e il crocus”.
Nella forma molto simili, così come per i luoghi in cui le due piante si possono trovare. “Entrambe amano lo stesso tipo di ambiente – conclude di Salvatore – in linea generale però si può dire che il colchico predilige aree abbandonate, terreni più acidi ed è facile trovarlo anche sotto il noce. Per questi motivi, a meno che non si abbia un occhio esperto, è sempre meglio evitare di raccogliere fiori, piante o erbe che non si conoscono.