Il Festival di Astronomia in Carnia si prepara per il gran finale

Può la scienza rilanciare un territorio? Se lo sono chiesti in Friuli-Venezia Giulia dove il primo festival astronomico in regione ha voluto rendere la divulgazione scientifica interattiva e inclusiva, e unire la scienza alla valorizzazione delle risorse naturali e culturali di una zona montana di confine. Dopo quattro mesi, i risultati dei due progetti “Luci Celesti Radici Terrestri. Viaggio astronomico in Carnia” e “Stelutis Alpinis. Il Cosmo dalle montagne della Carnia” sono estremamente positivi per interesse e partecipazione sia locale che turistica.

Il progetto “Stelutis Alpinis”, che vede capofila il Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Trieste, dedicherà nella sua fase finale particolare attenzione ai bambini, offrendo una settimana di attività educative, coinvolgendo le classi IV e V dell’IC Linussio – Matiz di Arta Terme e di Paluzza, mettendo in luce il valore educativo della scienza, unita alla poesia e all’arte. Da lunedì 14 a venerdì 18 ottobre gli artisti del Collettivo L’Amalgama guideranno i bambini nella creazione di un Almanacco della Nuova Scuola Astrofisica Poetica, con storie e filastrocche ispirate a La grammatica della fantasia di Gianni Rodari. Il percorso sarà arricchito dall’incontro con il poeta Bruno Tognolini il 16 ottobre.

L’evento divulgativo aperto a tutti avverrà sabato 19 ottobre a Zuglio con la conferenza del prof. Alex Saro astrofisico all’Università di Trieste e responsabile scientifico del progetto. Il prof. Saro ripercorrerà il viaggio che ha portato all’odierna straordinaria visione dell’Universo, raccontando l’evoluzione delle idee scientifiche nell’ultimo secolo fino ad arrivare al satellite europeo Euclid che aiuta a svelare i misteri del “lato oscuro” del cosmo. Seguirà l’osservazione del cielo a cura dei volontari della Fondazione Polse di Cougnes.

La scienza è un patrimonio per tutti, indipendentemente dall’età, e può giocare un ruolo fondamentale nel rilancio di territori difficili da raggiungere e a rischio spopolamento. Durante quattro mesi, da giugno ad ottobre 2024, il festival ha proposto un approccio innovativo e diversificato: installazioni artistiche, eventi scientifici organizzati dal Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Trieste e dall’INAF – Osservatorio Astronomico di Trieste, spettacoli teatrali e performance site-specific curate dagli artisti under 35 del Collettivo L’Amalgama, visite guidate nei siti storici e naturalistici e percorsi di orienteering stellare promossi dalle comunità, tra cui il Comune di Arta Terme capofila del progetto, e dalle associazioni locali.

Il festival ha unito il progetto “Stelutis Alpinis. Scopriamo il Cosmo dalle Montagne della Carnia” di cui è capofila il Dipartimento di Fisica  dell’Università degli Studi di Trieste, che l’ha finanziato attraverso il bando per l’Impegno Pubblico e Sociale – Terza Missione, con  Luci Celesti/Radici Terrestri, di cui è capofila il Comune di Arta Terme, finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

Il programma della settimana.

Sabato 19 ottobre ore 21:00
Zuglio, Polse di Cougnes “Viaggio nel lato oscuro dell’universo: da Euclide a Einstein e ritorno” conferenza a cura del prof. Alex Saro, professore associato presso il Dipartimento di Fisica dell’Università di Trieste e affiliato all’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). Ingresso libero. A seguire osservazione astronomica.

Da lunedì 14 ottobre a venerdì 18 ottobre

Settimana didattica astrofisica con gli alunni e gli insegnanti delle scuole dell’Istituto Comprensivo Linussio – Matiz con laboratori a tema astronomico per i piccoli studenti delle scuole elementari di Arta Terme e Paluzza. E ancora: sfere celesti giganti e incontri con professori dell’Università degli Studi di Trieste, esperienze immersive di osservazione con visori VR a cura dell’INAF – Osservatorio Astronomico di Trieste, incontri per bambini e docenti con il poeta Bruno Tognolini (Rime di Cielo il 16 ottobre), laboratori di luce stellare con Alberto Biasutti, gita all’osservatorio astronomico di Zuglio con la Fondazione Polse di Cougnes e laboratori di didattica esperienziale a cura del Collettivo L’Amalgama con riferimento all’opera di Gianni Rodari.