Falò e Pignarul in Friuli Venezia Giulia: “Sì alla tradizione, ma con responsabilità”

“Con l’arrivo dell’Epifania il Friuli Venezia Giulia si appresta a vivere uno dei momenti più sentiti e suggestivi della sua tradizione: i falò epifanici, riti antichi, carichi di significati simbolici legati al passaggio dell’anno portano con sé le speranze di tutte le comunità del territorio.

Foghere, pignarul, panerili, solo per citare alcuni dei moltissimi nomi che declinano i fuochi epifanici alle diverse latitudini della regione, rappresentano un’occasione di forte coesione e celebrazione del patrimonio culturale locale, tuttavia, per preservare questa tradizione nel tempo, è essenziale conciliarla con il rispetto per l’ambiente e per la salute collettiva“.

Lo ricorda l’assessore regionale alla Difesa dell’Ambiente Fabio Scoccimarro, sottolineando che i falò possono avere un impatto significativo sulla qualità dell’aria, quando le condizioni atmosferiche favoriscono il ristagno del particolato e delle sostanze inquinanti.

“Per questo – afferma Scoccimarro – è fondamentale evitare che i residui della combustione continuino a fumare per giorni una volta terminata la manifestazione, spegnendo i fuochi subito dopo l’evento. Una gestione responsabile riduce l’emissione di sostanze nocive e contribuisce a migliorare la qualità dell’aria per tutti”.

I consigli dell’Arpa.

Arpa FVG, ad esempio, negli anni ha redatto un approfondimento riguardo consultabile sul sito, all’interno della tematica “aria”, ipotizzando anche alcune soluzioni volte al miglioramento della qualità dell’aria.

Oltre a spegnere i falò, è importante rimuovere i materiali residui in modo appropriato.

In ambito agricolo, le ceneri possono essere utilizzate come risorsa per i terreni agrari, ma in contesti urbani ciò che rimane al suolo diventa rifiuto e deve essere smaltito correttamente in collaborazione con il servizio di raccolta rifiuti locale.

Lasciare che i residui restino al loro posto, emettendo fumi e particelle, prolunga inutilmente gli effetti negativi della combustione.

Un ulteriore passo verso una gestione più sostenibile della tradizione potrebbe essere rappresentato dall’aggregazione dei falò. Riducendo il numero di fuochi e organizzando eventi più centralizzati, si diminuirebbe la dispersione degli effetti nocivi della combustione nell’aria, permettendo un miglior controllo delle emissioni e un minore impatto sull’ambiente.

“Celebrare i falò epifanici con maggiore consapevolezza non significa rinunciare alla tradizione, ma valorizzarla in una chiave moderna, capace di armonizzare il rispetto per le radici culturali con la necessità di tutelare il nostro ecosistema. In questo modo, potremo continuare a trasmettere questa pratica alle future generazioni, salvaguardando al contempo la qualità dell’aria e la bellezza del territorio: l’augurio per questo 2025 non risiede soltanto nelle arti divinatorie connesse alla lettura dei falò epifanici, ma anche nella loro gestione responsabile per il benessere della collettività” conclude l’assessore.