Bassissimi risultati dal recupero dell’evasione fiscale nei 4 capoluoghi del Friuli.
Ok, in Friuli Venezia Giulia si registra una delle percentuali di evasione fiscale più basse d’Italia, stimata attorno al 10,6% (il quarto più basso, contro una media che supera il 13%) pari a 1.608 milioni di euro, ossia il 9,4% del valore aggiunto regionale; i dati dicono anche che i lavoratori irregolari sono circa 197.900 (con una percentuale del 9,3 contro una media nazionale del 12%).
Ma se è vero che il Fvg è più “ligio” ai doveri fiscali di tante altre realtà italiane, allo stesso tempo l’analisi compiuta dalla Cgia di Mestre mostra che i Comuni del nostro territorio (o almeno, quelli dei capoluoghi) sono poco attivi sul fronte del recupero dell’elusione per quanto riguarda i tributi statali.
La legge, infatti, prevede che lo Stato centrale eroghi alle amministrazioni locali il 50% dell’imposta recuperata dall’Agenzia delle Entrate a fronte delle segnalazioni qualificate ricevute proprio dai Comuni: praticamente, i Municipi segnalano le irregolarità e Roma riconosce loro metà di quanto recuperato da queste segnalazioni. Un provvedimento che riguarda appunto tributi statali, come Irpef, Iva e Ires nonché le imposte ipotecarie e catastali.
Stando al rapporto dell’Ufficio Studi della Cgia di Mestre, quindi, nel 2022 in Italia, lo Stato ha riconosciuto ai Comuni in questo ambito poco più di 3 milioni di euro: sono quindi 6 i milioni recuperati grazie alle loro segnalazioni, ossia lo 0,007 % dei 90 miliardi di euro che si stima sia l’evasione complessiva.
Su 7.901 Comuni italiani, solo 265 hanno contribuito a recuperare almeno un euro (ossia il 3,3% del totale) e, per quanto riguarda i capoluoghi (cui sono andati 2,1 milioni di euro su 3 di contributi per le segnalazioni), solo uno in Friuli Venezia Giulia lo ha fatto.
Si tratta di Trieste che ha ricevuto dallo Stato 17.759 euro relativi al 2022 (il ché significa che ha contribuito al recupero di circa 35 mila euro); Udine, Gorizia e Pordenone sono invece a zero. L’analisi prende in considerazione il periodo che va dal 2016 all’anno scorso: il capoluogo regionale, ad esempio, sette anni fa aveva ricevuto ben 318.046 euro da Roma per la stessa voce, per passare già nel 2019 a circa 18mila.
Pordenone, nel 2016, aveva avuto un contributo di 5.780 euro, ma per il 2019, il 2020 e il 2022 non gli è arrivato nulla; Udine non ha ottenuto fondi su questa voce per nessuno degli anni considerati; Gorizia invece è passata dai 150 euro del 2016, ai 758 del 2019, per poi scendere a 201 nel 2020 e a zero l’anno scorso.
Secondo la Cgia di Mestre, la mancata collaborazione dei Comuni dipende in parte dal personale ridotto e spesso non formato a espletare queste funzioni che richiedono una segnalazione circostanziata; le amministrazioni che invece hanno dipendenti competenti su questo fronte, spesso li “usano” per recuperare i tributi locali, piuttosto che quelli statali.