Dopo ben undici anni di onorato e impeccabile servizio presso quel centro estetico della bassa friulana, da un giorno all’altro, si è sentita richiamare dalla propria titolare, che, senza mezzi termini, l’ha invitata a trovare una soluzione repentina per buttare via quei chili di troppo accumulati negli ultimi anni.
“Quando la mia titolare, con la quale dopo diversi anni di stretta collaborazione, si era creato un rapporto direi quasi amicale, mi ha rimproverata in malo modo per essere ingrassata così tanto negli ultimi tempi, mi si è raggelato il sangue“, racconta con un filo di voce, la 35enne. La donna, che sta continuando a lavorare presso quel salone al quale ha dato anima e cuore, ricorda molto bene quel giorno.
“Era un martedì pomeriggio, stavo attendendo la mia ultima cliente della giornata – spiega – quando la mia titolare mi chiamò nel suo ufficio dove, tra l’altro, ci siamo sempre confidate segreti e opinioni, senza mezzi termini mi ha guardata dritta negli occhi e mi ha esortata a levarmi il camice. Non capivo, credevo uno dei soliti scherzi che eravamo solite farci in quei pochi attimi che riuscivamo a ritagliarci, ma ho percepito che, di goliardico non c’era proprio nulla“. In effetti aveva intuito bene. Dopo averle fatto togliere il camice, la titolare le si avvicina e, toccandole quegli evidenti rotolini sui fianchi, la invita a “farli sparire nel minor tempo possibile”.
Una richiesta che, se pur plausibile per chi lavora nel regalare alle proprie clienti benessere e bellezza, intimata con modalità in effetti molto poco ortodosse. “Quando si è resa conto della maniera così cruenta con la quale mi ha imposto il dimagrimento in tempi brevi, si è giustificata dicendomi che, negli ultimi tempi, erano state proprio le clienti storiche a farle notare quanto la mia immagine fosse poco compatibile con il mio lavoro“, racconta la donna. Il centro estetico, collocato all’ interno di una struttura adiacente ad altre realtà commerciali, non ha di fatto mai diminuito la mole lavorativa, proprio per la professionalità, la competenza e la la gentilezza delle dipendenti.
“Le mie due colleghe, dopo aver saputo proprio da me dell’ accaduto, si sono dimostrate molto fredde, non hanno preso una posizione netta, anzi, in questi giorni percepisco un ulteriore distacco continua – . Sia chiaro che il mio obiettivo è proprio quello di migliorare la mia immagine, in primis per me stessa, ed in secondo luogo e non meno importante, proprio per il mio lavoro, al quale tengo con tutta me stessa, però voglio continuare a sottolineare che è stato il modo con il quale sono stata trattata a farmi male”. “Resterò in questo posto di lavoro – conclude – anche se non nascondo che più volte, dato il disagio che sto provando, ho pensato di andarmene, ma credo che questa sia semplicemente una sfida che ho deciso di accettare e che porterò a termine con successo“.