Il salasso dei risarcimento ai pazienti.
Nove milioni di euro: a tanto ammontano i fondi che le Aziende sanitarie friulane, di Udine e Pordenone, hanno pagato a titolo di risarcimento ai pazienti in un solo anno. Si tratta di risarcimenti che, come cita il documento delle stesse Aziende, sono stati liquidati “in conseguenza di danni biologici subiti da pazienti degli Enti del Servizio Sanitario Regionale”.
Le cifre sono relative al 2022, ma spesso si riferiscono a cause di anni precedenti. Lo dimostra il fatto che sui 6,7 milioni di euro liquidati dall’Asufc l’anno scorso, “solo” 608 mila sono in capo effettivamente all’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale. Gli altri, invece, risalgono ad enti precedenti: 2,1 milioni all’Asui (quando era Azienda Sanitaria Universitaria Integrata) di Udine; 839mila all’Aou (Azienda Ospedaliera Universitaria) udinese; circa un milione all’Ass 3 “Alto Friuli-Collinare-Medio Friuli” e 1,2 milioni all’Ass 5 “Bassa Friulana”. In cinque anni, la cifra sborsata come risarcimenti ammonta a quasi 29 milioni di euro.
Per quanto riguarda l’Azienda del Friuli Occidentale, invece, le cifre sono più basse: 2,4 milioni nel 2022; anche in questo caso, solo 290mila euro sono in capo all’Asfo mentre gli altri risalgono soprattutto all’Aas 5 “Friuli Occidentale” (circa 1,58 milioni di euro). Nel quinquennio 2018-2022, l’importo complessivo liquidato ammonta a 11 milioni e 500 mila euro. Facendo la somma tra le due Aziende sanitarie, quindi, i risarcimenti hanno comportato una mazzata per la casse pubbliche di circa 40 milioni di euro in cinque anni.
I documenti delle Aziende riportano anche i numeri delle segnalazioni, anno per anno. L’Asufc, nel 2022, ne ha ricevute 2045. Nella maggior parte dei casi (27%) si tratta di segnalazioni che riguardano l’area diritti del paziente (comunicazione, comportamenti non corretti da parte degli operatori, rispetto procedure, identificazione paziente); un altro 26% è riferito all’area assistenza e il 23% a quella organizzativa. Le violenze sugli operatori sono state 127; le cadute 990. Le segnalazioni che hanno richiesto un approfondimento sono state 878.
Per quanto invece attiene all‘Asfo, le segnalazioni sono state 1102; il 27% ha riguardato l’area assistenza (valutazione paziente, infezioni correlate all’assistenza, lesioni da pressione, nutrizione, emoderivati, procedure diagnostiche e terapeutiche); il 28% l’area terapia e il 21% l’area organizzativa. Le violenze sugli operatori sono state maggiori che a Udine, 240; le cadute 649. Le segnalazioni che hanno richiesto approfondimento sono state 147.