“Ecco il videogioco con cui insegno la marilenghe”

L’insegnante della scuola primaria Clara Putelli spiega come funziona il nuovo serious game “Ator pal Friûl”

Da qualche settimana è online un nuovo serious game in lingua friulana “Ator pal Friûl”, realizzato da Ubiz3D, e finanziato dall’ARLeF – Agenzia regionale per la lingua friulana, nell’ambito del Bando per il sostegno alle attività finalizzate a promuovere la lingua friulana nel settore Editoria. Per giocare basta accedere ad atorpalfriul.it, scegliere una user e una password e iniziare l’esplorazione. I giocatori possono visitare quattro cittadine, misurarsi con 25 minigiochi e diversi punti di interesse, apprendendo molti contenuti in lingua friulana, collezionandoli in uno speciale libro virtuale.

Uno strumento per i bambini dagli otto anni, e integrabile con Anìn, il primo manuale pensato per accompagnare gli alunni alla scoperta del friulano, delle particolarità del territorio, della sua storia e cultura. Ci sono voluti tre anni per progettarlo. Quando è arrivato il momento di testarlo sono stati coinvolti 62 alunni di cinque classi della primaria “Guglielmo Marconi” e della secondaria di primo grado “Ugo Pellis” di Castions di Strada. Si tratta di una progettualità senz’altro nuova per l’insegnamento del friulano a scuola. Funzionerà? Lo abbiamo chiesto a Clara Putelli, insegnante di ruolo proprio alla Marconi e coordinatrice della fase di test del serious game (durata circa due mesi).

Maestra, attività come questa sono sempre più indispensabili a scuola, oggi?

Avere degli agganci multimediali nella didattica è importantissimo. Pensare a una scuola che si fermi solo alla carta e alla penna è oggi riduttivo. Non che l’analogico non sia importante, ma è necessario avvicinarsi al loro mondo affinché l’apprendimento venga facilitato, come avviene con questo gioco per la lingua friulana. Così abbiamo la speranza che un domani diventino i portabandiera della loro lingua. Detto questo, ritengo (è una mia piccola opinione) che la scuola dovrebbe essere un campo di semina, i frutti di questo, poi, dovrebbero essere coltivati a casa.

Quindi, multimediale promosso?

Tutto quello che è multimedia va benissimo. Questo consente loro di iniziare a “masticare” la lingua sentendola vicina, moderna, non solo come quella parlata dai nonni o dai genitori. È un modo per motivare il loro percorso di apprendimento.

Perciò, come hanno reagito i bambini al test?

Con grande entusiasmo, i loro occhi hanno cominciato a brillare.

Cosa consiglierebbe ai docenti che lo utilizzeranno assieme al manuale Anìn?

Direi di non lasciarlo esclusivamente alla volontà dei bambini. Durante la sperimentazione lo abbiamo usato in gruppo, anche con la Lim. Ho cercato di coinvolgerli “in squadra” soprattutto nelle parti testuali di approfondimento. Ora che atorpalfriul.it è online, con le mie quarte abbiamo lavorato assieme in classe e proseguiranno a casa, durante le vacanze di Natale. 

C’è qualche commento che l’ha particolarmente colpita in fase di test?

Ne hanno fatti tanti. Hanno subito chiesto se il gioco avrà un seguito. Al momento è possibile esplorare Venzone, Palmanova, Borgo Castello di Gorizia e Cividale del Friuli. Ma vorrebbero ci fosse anche Castion di Strada (dove ha sede la loro scuola), visto che anche lì – abbiamo studiato – c’era un Castelliere. Il gioco ha già scatenato la curiosità per il loro territorio. Direi che già questo è un grande risultato.