Due importanti premi per il docufilm friulano “Marcho. L’ultima bandiera”.
Il docufilm “Marcho. L’ultima bandiera”, presentato su RaiStoria in prima serata solo poche settimane fa, ha già conquistato due riconoscimenti internazionali.
Nell’ambito del “New York International Film Awards” ha ricevuto il premio come “Best Historical Film”. Sempre negli USA, ma a San Diego, in occasione del XX “Accolade Global Film Competition”, gli è stato assegnato l’“Award of Excellence Special Mention”, al pari di documentari che vedono protagonisti attori hollywoodiani del calibro di Hugh Jackman e Eric Roberts. “Un documentario creativo, realizzato ad arte, con ricostruzioni coinvolgenti ed esperti moderni che si muovono attraverso le scene. Nel 1400, Rizzardo nasconde la tragica storia di Marcho di Moruzzo, un ribelle che sfidò la conquista di Venezia. La storia di tradimento e sfida rimase nascosta per 500 anni fino alla sua scoperta, nel 1986”, questa la motivazione della giuria.
Due ottimi risultati per questa pellicola che narra una pagina importante della storia friulana, un unicum di grande valenza civile e umana. Girato interamente in Friuli, il docufilm è il frutto della co-produzione ARLeF – Agenzia regionale per la lingua friulana e Arte Video, con il contributo di Friuli Venezia Giulia Film Commission e del Fondo per l’audiovisivo del Friuli Venezia Giulia.
In particolare, l’“Accolade Global Film Competition” riconosce e premia i professionisti che dimostrano risultati eccezionali nel campo artistico e nella creatività. Le pellicole sono giudicate da esperti del settore cinematografico e televisivo. È inoltre tra le manifestazioni che consentono l’accesso al prestigioso circuito internazionale IMDb, che darà ora al docufilm un respiro internazionale, facendo conoscere un pezzo di storia del Friuli al mondo. “Abbiamo appena iniziato a iscriverlo ai festival e già incomincia ad avere i primi successi – ha dichiarato Marco Fabbro, regista del film –. La soddisfazione di saperlo apprezzato oltreoceano è davvero grande, così come il fatto che sia entrato nel prestigioso circuito IMDb – Internet Movie Database”.
Il docufilm.
Il docufilm, lo ricordiamo, narra un evento rimasto celato per 500 anni e tornato alla luce solo nel recente passato, nel 1986, durante un restauro, grazie a una lettera rinvenuta tra le pagine di un libro, conservato su uno scaffale della casa-forte Brunelde (Fagagna): la storia è quella di Marco di Moruzzo, l’ultimo Portabandiera dello Stato patriarcale di Aquileia, l’unico nobile che si è opposto all’invasione di Venezia, attorno al 1420.
La pellicola, lo testimoniano questi primi riconoscimenti, è un prodotto di grande qualità anche grazie agli approfondimenti storici del prof. Franco Cardini, volto noto del piccolo schermo, e di Alberto Travain, autore e curatore di vari saggi sulla figura di Marcho; Flavia Maria De Vitt, docente di Storia medioevale all’Università degli Studi di Udine; William Cisilino, direttore dell’ARLeF; Gianfranco Ellero, autore di numerose monografie sulla storia del Friuli. Di grande profilo anche il cast, che vede un bravissimo Paolo Mutti nel ruolo di Marcho, affiancato da Aida Talliente la moglie dell’alfiere, Caterina Arcoloniani, Fabiano Fantini che interpreta Pileo, padre di Marcho, Alessandro Mistichelli nel ruolo di Rizzardo d’Arcano, Lorenzo Acquaviva in quello del Doge Mocenigo e Paolo Fagiolo, del Capitano veneziano.
Il documentario è stato girato in 6k con camere Red ad alta definizione ed è stato post prodotto nei laboratori di Arte Video. Ben otto le location del Friuli in cui sono state effettuate le riprese, con il coinvolgimento di oltre duecento persone tra storici, attori, comparse, rievocatori e naturalmente lo staff troupe e post-produzione.