Danieli chiede 100mila euro di danni per una presunta diffamazione.
Cresce ancora di più la tensione tra la società Danieli di Buttrio e il comitato ambientalista che ha raccolto oltre 24mila firme per fermare la costruzione di una mega acciaieria nella laguna di Marano. Il colosso industriale ha citato per danni Paolo De Toni, uno dei promotori della petizione, richiedendo un risarcimento di 100mila euro per presunta diffamazione derivante dalla pubblicazione di post ritenuti offensivi e un breve filmato. Gianpietro Benedetti, presidente della Danieli ha chiesto a sua volta 50mila euro, mentre gli altri 50mila sono stati richiesti dalla società stessa.
In risposta alle accuse di diffamazione, De Toni ha sostenuto che le sue dichiarazioni fossero di natura satirica e che la richiesta della Danieli di conoscere l’identità dei firmatari della petizione fosse un tentativo di intimidazione anziché un vero interesse legittimo. L’ambiente politico si è mosso in difesa del comitato ambientalista.
Sulla vicenda è intervenuta anche la segretaria regionale del Partito democratico Fvg Caterina Conti prendendo una posizione netta. “Avevamo già avuto modo di dire, quando la Danieli ha proposto il ricorso per avere l’indicazione dei sottoscrittori della petizione, che si trattava di una azione errata e fuori bersaglio. A maggior ragione, suscita incredulità e riprovazione la notizia di un’azione di risarcimento promossa nei confronti di un rappresentante dei Comitati“.
“Se ritiene di essere stata lesa – osserva la segretaria dem – Danieli conosce benissimo gli autori e i responsabili di atti amministrativi: se ci sono gli estremi, si rivolga pure ai tribunali ma individuando i reali responsabili. Altrimenti, può sembrare una mera ripicca, un vero atto di prepotenza che – conclude Conti – rigettiamo offrendo la nostra solidarietà a chi è stato colpito“.