I contagi da coronavirus sul lavoro in Fvg.
Secondo il recente rapporto INAIL appena presentato, i contagi da coronavirus sul luogo di lavoro a livello nazionale hanno ormai superato la soglia dei 131.000 casi. In questo scenario il Friuli Venezia Giulia con 2.703 casi rappresenta il 2,1% degli infortuni sul totale nazionale, di questi 2.006 sono donne (74%), mentre 697 (26%) sono uomini.
La provincia di Udine, dove si registrano 1.154 casi, di cui 876 donne (76%) e 278 uomini (24%), è maglia nera in questa triste classifica con un’incidenza del 42,7% sul dato della regione. Una lettura del report, e del suo trend crescente, la forniscono gli esperti legali che osservano come nel rapporto azienda e lavoratore in materia di Covid vi sia un aspetto di criticità nel rapporto con le ATS, Agenzia di Tutela della Salute: “L’impasse – spiega l’avvocato Irene Pudda di Rödl & Partner, esperta in privacy & labour compliance – è dovuta al fatto che il datore di lavoro non è autorizzato a comunicare ai colleghi il nominativo di un dipendente risultato positivo. L’azienda è tenuta a fornire all’ATS le informazioni necessarie perché quest’ultima possa assolvere ai compiti previsti dalla normativa emergenziale e, contemporaneamente, ha facoltà di domandare ai possibili contatti stretti di lasciare cautelativamente i locali aziendali, ma è l’ATS che ha la potestà di contattare i lavoratori per poi applicare le opportune misure di quarantena”.
Il rischio, così facendo, è che le aziende lascino operativi interi reparti o uffici con il pericolo di diffusione del virus, non solo tra i dipendenti che sono stati a contatto diretto con il soggetto contagiato, ma anche tra i loro famigliari e i conoscenti. “Tuttavia non si può fare diversamente – chiarisce l’avvocato Pudda di Rödl & Partner –. La procedura è volta a tutelare la privacy del lavoratore risultato positivo al coronavirus. Certo, come è facile immaginare, procedere alla disinfezione della postazione di lavoro, delle attrezzature utilizzate e degli spazi comuni frequentati dal dipendente, domandare ai possibili contatti stretti di lasciare cautelativamente i locali aziendali, nonché isolare o chiudere gli uffici in cui il dipendente ha lavorato garantendone allo stesso tempo la totale riservatezza è di difficile applicazione”.
Nel dettaglio della rilevazione dell’INAIL in Friuli Venezia Giulia le denunce di infortunio causa Covid-19 sono per il 42,7% dei casi localizzate nella provincia di Udine con 1.154 infortuni, seguita da quella di Trieste con 844 casi (31,2%), Pordenone con 506 (18,7%) e infine Gorizia con 199 casi (7,4%).