La classifica sulla qualità della vita: Udine perde il primato.
Dal primo al sesto posto in Italia: la classifica del Sole 24 Ore sulla qualità della vita vede Udine perdere il primato conquistato l’anno scorso, così come vede tutti i capoluoghi di regione arretrare di diverse posizioni, con Pordenone che scende di due gradini, Trieste di sette e Gorizia di undici gradini.
Fermo restando che il risultato del capoluogo friulano rimane di alto livello (nel 2022 era 12esima), quali fattori hanno pesato nella “scivolata” della provincia? L’analisi del Sole 24 Ore considera sei macro-indicatori: ricchezza e consumi; affari e lavoro; giustizia e sicurezza; demografia e società; ambiente e servizi; e cultura e tempo libero. Ognuno di essi è composto da 15 sotto-indicatori per un totale di 90.
Udine registra miglioramenti in due indicatori: in particolare, per ricchezza e consumi fa un balzo avanti di 22 posizioni, piazzandosi 6° in Italia; migliora anche demografia e società dove sale di due gradini, arrivando 42°.
Peggiora, invece, in quattro: la retrocessione più evidente è sul tema giustizia e sicurezza, dove scivola di ben 24 posizioni (è 28esima in Italia), condizionato fra i vari aspetti dall’aumento netto delle cause civili per numero di abitanti, oltre che per l’incremento delle denunce, in particolare per frodi informatiche, furti e reati legati agli stupefacenti. Perde 11 posizioni per quanto riguarda cultura e tempo libero (piazzandosi 16esima); nove in affari e lavoro (31esima) e tre in ambiente e servizi (ottava a livello nazionale).
La performance migliore si registra alla voce “Palestre, piscine, centri per il benessere e stabilimenti termali” dove è prima a livello nazionale con 4 strutture ogni 10mila abitanti; quella peggiore riguarda il numero di pensioni di vecchiaia (97° con 242 ogni mille abitanti).
Udine con la sua provincia continua ad essere nelle prime dieci posizioni in Italia per il benessere delle donne (quinta) e per la qualità di vita dei bambini (sempre quinta). Tra i dati positivi anche il tasso di natalità, cresciuto rispetto al 2023 del 5,6%. Numeri alti anche per la percentuale di piste ciclabili, cresciute del 3,5% nel rapporto metri per 100 abitanti rispetto al 2023.
Si conferma ad alto livello anche l’offerta culturale, che pur perdendo qualche posizione rispetto all’anno precedente – a causa di minor partecipazione elettorale – vede crescere il numero di librerie, e attesta Udine come nona in Italia per numero di lettori della stampa tradizionale.
La vitalità imprenditoriale inoltre registra un incremento, con la provincia che avanza di 13 posizioni in classifica. Inoltre viene registrato un incremento delle spese per beni durevoli, segno di una maggiore fiducia economica.
Le reazioni politiche.
Nonostante abbia perso cinque posizioni, Udine rimane nelle prime dieci province in cui si vive meglio, un risultato che il sindaco della città, Alberto Felice De Toni, accoglie con soddisfazione: “Siamo orgogliosi di portare il Friuli Venezia Giulia nella top ten italiana” ha detto il primo cittadino, a Milano per il passaggio di consegne con Bergamo.
“Confermarsi era impresa ardua, abbiamo migliorato il risultato in alcuni ambiti e scontiamo alcuni passi indietro in altri. Ci confermiamo però ad altissimi livelli e abbiamo lo sprone per migliorare l’azione amministrativa e rimanere lassù. Udine negli ultimi 5 anni è stata 4 volte in top ten, significa che, nonostante gli indicatori cambino in parte di anno in anno, il livello di vita nella nostra provincia rimane sempre alto”.
“L’analisi del totale dei 90 indicatori selezionati dal Sole 24 ore ci aiuterà a indirizzare la nostra azione” ha concluso il sindaco. “Continueremo a collaborare con le forze dell’ordine per garantire maggiore sicurezza e faremo la nostra parte grazie agli strumenti che un’amministrazione può mettere in campo con i propri mezzi e competenze. Lavoreremo per rendere Udine sempre più attrattiva per le famiglie e garantire anche nei prossimi anni un livello di vita elevato”.
L’opposizione.
Di tutt’altro avviso l’opposizione, che vede nella perdita di posizioni il “fallimento della giunta De Toni“. “I dati sulla qualità della vita del Sole 24 Ore confermano le nostre peggiori preoccupazioni – ha commentato il capogruppo di Fdi in consiglio comunale, Luca Onorio Vidoni -. Infatti, dopo appena un anno e mezzo di amministrazione De Toni, la città di Udine inizia a perdere terreno e posizioni e, se questa è la direzione intrapresa, è evidente che presto sprofonderemo in classifica con il rischio di uscire inevitabilmente dalla top ten”.
“A pesare su questa flessione è un insieme di fattori che denunciamo da mesi: dalla gestione approssimativa della sicurezza, con una percezione di insicurezza crescente tra i cittadini, alle pedonalizzazioni selvagge e all’eliminazione indiscriminata di parcheggi, che scoraggiano chi vorrebbe raggiungere il centro storico per fare acquisti o usufruire delle opportunità offerte dal nostro capoluogo. La Giunta De Toni dovrebbe interrogarsi seriamente sul proprio operato e su queste scelte che finiranno per compromettere la vivibilità e l’attrattività di Udine, una città che meriterebbe di essere rilanciata anziché trascinata in un declino sempre più evidente”.
“Ci dispiace molto che Udine abbia perso in un anno cinque posizioni, sapevamo che alcune delle scelte o non scelte politiche della nuova Giunta potevano trascinare al ribasso l’intera Provincia. Quello che ci preoccupa maggiormente è il fattore sicurezza con l’aumento dei reati di criminalità diffusi come la droga che in città ha raggiunti numeri mai visti, i furti nelle abitazioni, le truffe agli anziani – è il commento del consigliere Loris Michelini (Identità Civica) -, il fattore ambientale con il taglio indiscriminato degli alberi in intere vie e la vivibilità con la guerra in corso agli automobilisti, ai residenti e alle attività economiche togliendo stalli di parcheggio ovunque e lasciando le strade prive di manutenzioni”.
“Le statistiche e le indagini demoscopiche non mi hanno mai appassionato. Valgono quello che valgono – sono le parole della capogruppo della Lega, Francesca Laudicina -. Se tanto mi dà tanto, però, dopo la sveglia odierna il sindaco dovrebbe provare un po’ di vergogna. Oggi la retrocessione è sicuramente tutta responsabilità dell’attuale governo cittadino con due dati su tutti: sicurezza (-24 posizioni) e cultura e tempo libero (-11 posizioni)”.
“La Giunta De Toni, senza fare dietrologia, ha passato quasi un anno a discutere di sicurezza percepita e sicurezza reale e intanto Udine veniva messa a ferro e fuoco per lo più da baby-gang, immigrati (regolari e clandestini) e minori stranieri non accompagnati. Così per il tempo libero e la cultura. Due mesi trascorsi durante il periodo estivo a dichiarare di aver rivitalizzato piazze e parchi mentre per gli altri dieci mesi il deserto dei Tartari. Provare per credere: in questo periodo natalizio i parchi sono praticamente deserti e così le piazze, luoghi in balia di persone che preferiscono vivere nell’ombra. E ora che accadrà? Un bagno d’umiltà fa sempre bene, speriamo faccia bene pure all’Happy Sindic come ama definirsi il prof. De Toni”.