La ciclovia Alpe Adria non è ancora aperta ufficialmente.
Siamo praticamente a maggio, ma la ciclovia Alpe Adria è ancora, ufficialmente, in “chiusura invernale”. L’apertura è prevista entro la prima metà di maggio, ma da fare ci sono ancora le manutenzioni come la pulizia della pavimentazione, la verifica degli accessi alle gallerie e la riaccensione dell’impianto di illuminazione. E le tempistiche hanno fatto scattare la polemica.
A lamentarsi sono prima di tutto le attività lungo la ciclabile: “Questa situazione è insostenibile – è il post del punto di ristoro di Chiusaforte -. Non solo noi ma praticamente tutte le strutture ricettive della valle stanno subendo cali di clientela per colpa di un’ordinanza. La “chiusura” della Ciclabile ha causato già la perdita delle festività pasquali, del 25 aprile e a quanto pare si perderà anche il weekend lungo del 1°maggio”.
“Un fatto che ha dell’incredibile – commenta Stefano Santi, già candidato del Patto per l’Autonomia alle recenti elezioni regionali –. Inizia la bella stagione e sono già tante le persone che percorrono la Ciclovia Alpe Adria, ma lo fanno “abusivamente”, disattendendo quanto previsto dall’ordinanza di FVG Strade che ne ha determinato la chiusura invernale. Possibile che non si potesse evitare questa situazione che crea disagio ai fruitori della pista, ricadute negative per le attività economiche presenti e un evidente danno di immagine alla regione?!”
“La riapertura, si legge in una comunicazione di FVG Strade, è prevista entro la prima metà del mese di maggio – continua Santi -. È evidente che siamo fuori tempo massimo. Ormai i ritardi nella manutenzione sono cronici e diverse sono le infrastrutture incompiute. Mi pare che il Friuli-Venezia Giulia sia rimasta “una terra promessa per tutti i cicloturisti” solo per Turismofvg che, sul suo sito, promuove la ciclovia Alpe Adria come “uno degli itinerari più panoramici d’Europa”… FVG Strade permettendo”.
Il consigliere regionale Massimo Moretuzzo (Patto per l’Autonomia-Civica Fvg) ha annunciato il prossimo deposito di una interrogazione per chiarire le ragioni della chiusura e valutare i danni conseguenti alla decisione.