Consorzio Cellina Meduna, 10 milioni di investimenti per la difesa del suolo

Gli investimenti del Consorzio di bonifica Cellina Meduna.

Il 2025 sarà un anno di continuità e di consolidamento per il consorzio di bonifica Cellina Meduna, con altri 10 milioni di euro di investimenti per la difesa del suolo e la lotta ai cambiamenti climatici. L’ente irriguo ha recentemente approvato il bilancio di previsione e ha lasciato invariati i ruoli a carico dei soci.

Abbiamo potuto confermare i canoni per il servizio fornito grazie ai risultati ottenuti negli esercizi precedenti – ha spiegato al proposito il presidente Valter Colussi -. I nostri sforzi sono stati indirizzati al contenimento delle spese, recuperando così importantissime risorse da redistribuire sul territorio. L’obiettivo resta quello perseguito nel corso degli ultimi anni: ammodernare gli impianti, ampliare la rete di irrigazione e abbattere gli sprechi idrici. In questo senso l’elenco delle opere che abbiamo appaltato e che andremo ad affidare di qui ai prossimi mesi è notevole”.

E’ proprio l’aspetto dei lavori eseguiti o pronti a decollare che rende orgoglioso Colussi. La lista degli investimenti è estremamente articolata e riguarda entrambe le fasce di riferimento, dalla porzione più settentrionale del corso del Cellina e del Meduna sino al Pordenonese e Sanvitese. Sono davvero tanti i Comuni interessati alla campagna lanciata dal Cbcm per l’agricoltura del domani.

“Siamo pronti a gestire altri 10 milioni di euro su delegazione della Regione e del Governo centrale per la trasformazione degli impianti e la sicurezza idraulica – ha detto il presidente -. Gli interventi riguarderanno tutte le zone di competenza e porteranno ad un ulteriore miglioramento della capacità di distribuzione. Del resto nel solo 2024 abbiamo avviato o concluso progetti per circa 13 milioni di euro. Tra manutenzioni, adeguamento della rete e migliorie, la difesa idraulica del territorio è stata una priorità per il consorzio e lo sarà sempre, anche nell’ottica di possibili cambiamenti del clima e delle stesse tipologie di coltivazione”.