Il Ceghedaccio torna a far ballare il Friuli: più di 3mila persone alla Fiera di Udine

ceghedaccio 2025

La grande festa del Ceghedaccio alla Fiera di Udine

Parrucche, pantaloni a zampa di elefante, zeppe, camicie dai collettoni sgargianti e gli immancabili occhiali da sole, meglio ancora se in formato big come il simbolo della festa. Erano oltre tre mila ieri sera, 11 aprile, come sempre al padiglione 6 della Fiera di Udine, gli appassionati del Ceghedaccio che si sono dati appuntamento per il one day show dell’anno. Un appuntamento dove la musica, lo stile e l’atmosfera degli anni ’70, ’80 e ’90 regalano al pubblico un’esperienza senza tempo.

Non solo da tutta la regione, dal Veneto, dalla Carinzia e dalla Slovenia. Quest’anno hanno voluto assaporare l’atmosfera del Ceghedaccio anche comitive da Milano, Olbia e addirittura da Pompei. Segno evidente della voglia di non mancare a un evento unico nel suo genere in Italia e al quale si fa a gara per esserci.

Renato Pontoni in consolle.

Cuore pulsante della festa è stata la consolle, da cui l’istrionico Renato Pontoni ha fatto suonare i dischi rigorosamente in vinile selezionati dalla sua collezione di oltre 20 mila titoli. Brani intramontabili, da Falco ai Duran Duran, dagli Abba ai Village People, solo per citarne alcuni, che hanno segnato intere generazioni e ancora capaci di catturare anche i più giovani. Già, perché il Ceghedaccio è uno di quegli appuntamenti che non è sbagliato definire intergenerazionali, grazie a quel mix di divertimento, sicurezza e spensieratezza di cui pare, a giudicare dai numeri, ci sia sempre più bisogno. “Regole di ieri – sottolinea il patron Renato Pontoni – che conquistano anche i giovani d’oggi, sempre più numerosi tra il nostro pubblico”.

Le novità.

E se il format del Ceghedaccio con i suoi orari rigorosi, dalle 20 all’1.30, effetti speciali, scenografie da grande concerto e tanta buona musica, è ormai sempre fedele a sé stesso, non sono mancate le novità particolarmente apprezzate dal pubblico. Per questa edizione primaverile, particolare attenzione è stata infatti riservata alla convivialità e alla sicurezza. L’area food all’esterno è stata ampliata permettendo ai partecipanti di godersi l’evento già dall’aperitivo da un’angolazione diversa. Ma non solo, perché c’era anche un bar “alcol free” che, proprio per chi doveva mettersi alla guida della propria auto a fine serata, ha proposto soltanto birra, drink e bevande analcoliche.

“Impossibile – hanno concluso Carlo e Renato Pontoni – salutarci e darci appuntamento alla prossima edizione del prossimo autunno, senza prima ringraziare non solo il nostro affezionato pubblico, ma anche tutta la squadra del Ceghedaccio e tutti i nostri affezionati sostenitori, senza i quali questa grande festa non potrebbe esistere”.

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