Il prezzo dei crostoli è cresciuto a causa degli aumenti delle materie prime.
La tradizione dei crostoli, tipico dolce carnevalesco, si conferma più viva che mai in questo Carnevale 2025. Un periodo particolarmente lungo, complice una Pasqua tardiva che cadrà quasi a fine aprile, ha favorito un incremento della domanda di dolci tipici, con vendite in forte crescita in tutta la regione. A tracciare un primo bilancio a ridosso del Martedì Grasso è Giorgio Venudo, consigliere del direttivo dolciario di Confartigianato nazionale e delegato regionale dell’area alimentazione-panificazione di Confartigianato Fvg.
“Gli artigiani del settore sono soddisfatti perché la qualità continua a essere premiata dai consumatori, che hanno compreso anche l’aumento dei prezzi, legato al rincaro delle materie prime”, spiega Venudo. Tra i principali fattori che hanno determinato l’incremento del costo vi è l’impennata del prezzo del burro di alta qualità, aumentato del 44% su base annua. “La riduzione della disponibilità di latte ha portato a una minore produzione di panna, e di conseguenza a una quantità più contenuta di burro destinato all’uso dolciario”, aggiunge.
Le imprese artigiane del Friuli Venezia Giulia traggono un bilancio positivo da questo Carnevale. “Le vendite di crostoli e frittelle sono state elevate e in alcuni casi hanno persino superato le aspettative rispetto all’anno scorso – afferma Venudo –. Un fattore determinante è stato senza dubbio la durata della festa, che quest’anno si chiuderà il 4 marzo”. Anche nelle ultime giornate di festeggiamenti la domanda si mantiene alta. “La qualità e il legame con la tradizione sono elementi fondamentali che continuano a trainare le vendite”, sottolinea Venudo.
Per quanto riguarda il prezzo, nel 2025 il costo al chilogrammo dei crostoli si è attestato in un range compreso tra i 30 e i 45 euro, con punte di 50 euro per alcuni locali storici. “Un avvio d’anno che conferma la scelta degli artigiani del Friuli Venezia Giulia di puntare sulla qualità, spiegando sempre al cliente il valore del prodotto offerto”, conclude Venudo.