Una ditta ha usato il cappello alpino per pubblicizzare bagni chimici.
Nei gruppi social nati in vista dell’Adunata di Udine, sorpresa e rabbia circolavano da qualche giorno, da quando, cioè, qualcuno si è accorto della pubblicità di una ditta che ha usato il cappello alpino per pubblicizzare i suoi prodotti, ossia i bagni chimici, proprio in vista del grande appuntamento friulano previsto dall’11 al 14 maggio.
E così, nell’immagine creata dall’azienda, la penna nera è appoggiata proprio sul wc mobile. “Niente affascina di più grandi e piccini come la mitica Adunata annuale degli Alpini – si legge nella pubblicità -. La nostra ditta segue la penna del corpo più amato d’Italia per tutta la durata dell’evento con un servizio su misura”.
Una creazione che non è stata affatto apprezzata e anzi ha scatenato il putiferio tra le penne nere, al punto che diversi alpini hanno scritto all’Ana per segnalare il fatto e manifestare dissenso per la scelta stilistica. E ieri è arrivata anche la reazione dell’Associazione nazionale, con il presidente Sebastiano Favero che, dopo aver scritto alla stessa azienda (che ha sede in Lazio), ha mandato una comunicazione a tutte le sedi Ana d’Italia.
“Cari presidenti – cita la missiva -, l’Associazione Nazionale Alpini si è attivata e dopo le dovute verifiche ha contattato l’amministratore dell’azienda citata nel volantino, manifestando la propria contrarietà per l’uso decisamente improprio e inopportuno di un simbolo storicamente importante qual è il cappello alpino. Sottolineiamo quindi in primo luogo che la ditta in questione non è fornitore né dell’Adunata né dell’Ana e in secondo luogo che l’amministratore delegato della stessa, dopo aver dichiarato che il volantino era una prova grafica che non sarebbe dovuta uscire dall’ambito aziendale, ha scritto una lettera in cui ribadisce “il profondo rispetto nei confronti dell’Associazione” e “del Corpo degli Alpini che esprime lo spirito dei valori della Nazione, del rispetto della montagna e della natura”.