400mila euro dalla Regione per demolire i capannoni dismessi in Friuli.
La Regione Fvg ha messo a disposizione un fondo di 400mila euro: serviranno come contributi per la demolizione di capannoni dismessi e fabbricati non più in uso produttivo.
“È importante favorire la riqualificazione urbana del nostro territorio – ha spiegato l’assessore regionale alle infrastrutture, Cristina Amirante -, eliminando quei fabbricati che dopo aver perso la loro utilità produttiva continuano a occupare spazi che invece possono essere meglio valorizzati a vantaggio di tutta la collettività. In attuazione di quanto previsto in legge di stabilità, il regolamento approvato oggi, con una disponibilità complessiva di 400mila euro, va proprio in questa direzione”.
Il regolamento prevede la concessione di contributi straordinari una tantum per la demolizione di capannoni industriali o artigianali dismessi che si trovino in aree urbane. “Il prossimo passaggio – ha spiegato Amirante – sarà la pubblicazione dell’avviso con le indicazioni e i termini per la presentazione delle domande che porteranno all’approvazione della graduatoria e all’impegno delle risorse stanziate entro la chiusura dell’esercizio finanziario”.
Come specificato dalla delibera, questi contributi straordinari sono finalizzati alla demolizione di opifici, fabbricati industriali, magazzini, depositi, laboratori e altre strutture appartenenti alle categorie catastali D1, D7, C2, C3 e C7 che risultino dismessi alla data di presentazione della domanda.
Condizione per l’accesso al finanziamento da parte del proprietario, che può essere una persona fisica o un’impresa, è altresì la collocazione dell’immobile in zona urbana e non ricadere in siti contaminati. Le domande andranno presentate mediante procedura informatizzata e saranno esaminate sulla base di precisi criteri di valutazione.
“Il contributo regionale – ha aggiunto l’assessore – viene calcolato in relazione alla percentuale richiesta, pari al 30, 50, 70 o 100 per cento delle spese di demolizione, che comprendono Iva e spese tecniche, sostenute dopo la presentazione della domanda. La concessione nel caso in cui il beneficiario sia un’impresa, ai sensi della normativa europea in materia di aiuti di Stato, sarà autorizzata nei limiti della normativa ‘de minimis’ e comunque – conclude Amirante – non potrà superare l’importo di 100mila euro per ciascuna domanda”.