Diminuiscono gli imprenditori, ma solo quelli friulani: gli stranieri aumentati del 18%

Imprenditori friulani e stranieri in Fvg.

Sempre meno imprenditori italiani e sempre più stranieri: un fenomeno che si registra anche in Friuli Venezia Giulia. Negli ultimi 10 anni, in Italia le imprese attive guidate da titolari nati all’estero sono aumentate del 29,5 per cento (in valore assoluto pari a +133.734), quelle in cui a capo c’è un italiano, invece, sono scese del 4,7 per cento (- 222.241). Delle 5.097.617 aziende attive presenti nel Paese, ben 586.584 (pari all’11,5 per cento del totale nazionale) sono a conduzione straniera. E’ quanto emerge dall’ultimo report dell’Ufficio studi della CGIA di Mestre.

“Nell’ultimo decennio (2013-2023) – cita la nota della Cgia -, nelle 105 province d’Italia monitorate solo 7 hanno visto aumentare in termini assoluti il numero degli imprenditori italiani rispetto a quelli stranieri. Le realtà geografiche in cui gli stranieri con partita Iva sono cresciuti meno dei colleghi italiani sono tutte ubicate nel Mezzogiorno. Esse sono: Catania, Messina, Cosenza, Siracusa, Nuoro, Vibo Valentia e Palermo”.

Il commercio e l’edilizia sono i due settori economici dove si trova il maggior numero di imprenditori stranieri. Nel primo sono quasi 195mila, nel secondo 156mila. Se nel primo caso costituiscono il 15,2 per cento del totale di tutte le attività presenti in questo settore, nel secondo si arriva fino al 20,6 per cento. Al terzo posto, il settore dell’alloggio/ristorazione.

In riferimento alla nazionalità, gli imprenditori stranieri maggiormente presenti in Italia sono i romeni (78.258 persone). Seguono i cinesi con 78.114, i marocchini con 66.386 e gli albanesi con 61.586. Rispetto a 10 anni fa, la percentuale di crescita più sostenuta ha interessato i moldavi con il +127 per cento. Seguono i pakistani con +107 per cento e gli ucraini con il +91 per cento

La situazione in Friuli Venezia Giulia.

Nella nostra regione, tra il 2013 e il 2023 sono andate perse 14.819 partite iva friulane a fronte di un aumento di 2.398 di quelle straniere. A livello provinciale, il calo maggiore di imprenditori italiani (in numeri assoluti) si registra nel territorio di Udine con -5.647; seguono Pordenone (-3.806); Trieste (-3.158) e Gorizia (-2.208).

La crescita di imprenditori stranieri, invece, è maggiore a Trieste: 1.066; segue Udine (508), Pordenone (424) e Gorizia (328). Questo in numeri assoluti: se guardiamo alle percentuali di aumento, la classifica cambia un poco.

E’ sempre Trieste ad avere il record: nel capoluogo regionale, gli imprenditori immigrati sono aumentati in dieci anni del 35,1% (da 3.039 a 4.105); segue Gorizia, con +20,4% (da 1.604 a 1.932); poi Pordenone, con +10,6% (da 4.010 a 4.434) e infine Udine con +9% (da 6.462 a 7.042). Nel complesso, la media regionale dell’incremento degli imprenditori nati all’estero è +18,5%.

Le motivazioni.

Secondo l’Ufficio Studi della Cgia, il trend demografico registrato in questi ultimi anni nel nostro Paese ha sicuramente condizionato questi risultati. “Tuttavia, tra tasse, burocrazia, caro-bollette, costo degli affitti e un senso perenne di precarietà che attanaglia la vita di tantissime partite Iva hanno smorzato in molti italiani la voglia di affermarsi nel mondo del lavoro attraverso l’autoimprenditorialità. Occasione, invece, che gli stranieri non si stanno lasciando scappare“.