Destinati circa 18 milioni di euro alla gestione avanzata delle perdite idriche, anche grazie all’intelligenza artificiale
Cafc, player di riferimento nel settore idrico del Friuli, ha presentato il bilancio di sostenibilità 2023, il settimo per l’azienda che conferma sempre il massimo impegno nel generare valore per la società e il territorio.
Il tradizionale evento, tenutosi mercoledì 11 settembre nella sede di viale Palmanova a Udine, alla presenza di numerosi sindaci e rappresentanti di società e aziende con cui il gestore collabora, ha evidenziato le attività messe in campo, illustrando i traguardi raggiunti in un anno ma anche gli obiettivi futuri.
Raccontare l’impegno per il territorio
“Il bilancio di sostenibilità è per noi uno strumento per raccontare attentamente e con trasparenza i risultati del nostro impegno, orientato non solo alla gestione responsabile di una risorsa preziosa come l’acqua, ma anche alla creazione di un benessere sostenibile e condiviso con le nostre persone, la comunità locale, i nostri fornitori, le associazioni e i nostri partner”, ha affermato il Presidente di Cafc SpA Salvatore Benigno. “La sostenibilità ambientale e sociale è per noi un aspetto irrinunciabile e una priorità per costruire un futuro migliore per tutti”.
“Durante l’esercizio 2023, abbiamo affrontato con determinazione alcune sfide cruciali – ha sottolineato Benigno – l‘adattamento al cambiamento climatico, la transizione verso un’economia green e circolare, l’introduzione di nuovi modelli organizzativi del lavoro e il miglioramento della resilienza delle nostre infrastrutture, sono stati al centro del nostro operato. In particolare, abbiamo dedicato grande attenzione al tema della riduzione delle perdite idriche e alla sensibilizzazione al riuso delle acque depurate, temi che vedranno ulteriori sviluppi nei prossimi anni”.
Investimenti per oltre 31 milioni di euro
Andando nel dettaglio, i risultati economico-sociali ottenuti da Cafc nel 2023 sono significativi: il valore economico generato sul territorio ha raggiunto i 99,5 milioni di euro (+5% rispetto al 2022), con il 75% redistribuito ai principali stakeholder locali. Sono statti realizzati investimenti per 31,1 milioni di euro, superando del 16% il nostro programma iniziale.
Grazie ai fondi del Pnrr, sono stati destinai circa 18 milioni di euro alla gestione avanzata delle perdite idriche, un progetto che si avvale di tecnologie innovative come l’intelligenza artificiale per digitalizzare delle reti e ridurre del 20% i tassi di perdita entro il 2025. Per il periodo tariffario 2024-2029 sono altresì previsti investimenti complessivi per 237 milioni di euro, di cui il 40% destinato al settore acquedotto, il 38% alla fognatura e il 20% alla depurazione.
Favorire il riutilizzo delle acque depurate
Per l’Azienda del Servizio Idrico Integrato che gestisce 122 comuni del Friuli Venezia Giulia il bilancio che illustra dettagliatamente le performance aziendali in ambito ambientale, sociale, economico e di governance, dimostra come la sostenibilità sia al centro delle attività e delle strategie aziendali. Come ha ribadito Benigno: “stiamo lavorando per trasformare i nostri depuratori in ‘fabbriche verdi’, favorendo il riutilizzo delle acque depurate in ambito agricolo e industriale, un passo fondamentale per ridurre lo stress idrico e migliorare la sostenibilità dei processi di depurazione”.
“In questo senso abbiamo accolto con grande interesse anche le recenti osservazioni di Legambiente riguardo alla necessità di ridurre le immissioni in mare delle acque depurate. La nostra visione è quella di creare un sistema di incentivi per i consumatori finali, come i crediti d’imposta o i certificati blu, e di collaborare con enti istituzionali e stakeholder qualificati per promuovere una gestione sempre più sostenibile delle risorse idriche”.
Consapevolezza degli utenti
“Obiettivi che per essere realizzati necessitano del supporto e la partecipazione attiva di tutti“, ha aggiunto Benigno. “La gestione sostenibile dell’acqua, richiede non solo soluzioni tecniche avanzate da parte degli Enti Gestori, ma anche un coinvolgimento consapevole e maturo degli utenti e generalmente di coloro che entrano in contatto con la nostra società, obiettivo da perseguire proprio con la rendicontazione sociale”.
Cafc ha inoltre continuato a investire nell’acquisto di energia 100% rinnovabile nella produzione di energia fotovoltaica, idroelettrica e da biogas, e nella rendicontazione della Carbon Footprint, ottenendo la certificazione per l’impronta carbonica. “L’azienda opera anche affinché valori come il rispetto, la solidarietà e la fiducia siano capisaldi costanti dell’ambiente lavorativo”, ha aggiunto Benigno. “A conferma di questo, un altro importante traguardo è aver ottenuto la certificazione sulla Parità di Genere, attestazione che si aggiunge alle già esistenti in materia di qualità, ambiente, salute e sicurezza sul lavoro. E tra le attività a favore dei dipendenti, abbiamo proseguito le attività di formazione e condotto iniziative di educazione ambientale nelle scuole del territorio, coinvolgendo 410 studenti in 43 Comuni soci”.
La presentazione del bilancio è stata anche l’occasione per “scoprire” l’installazione artistica Panta Rei realizzata dalla poliedrica artista Elisabetta Milan. Una pitto-scultura simbolo che rappresenta il ciclo dell’acqua visibile e invisibile gestito a Cafc.