Una tradizione, quella che vede lanciare petardi talvolta anche di grosse dimensioni nei centri abitati per salutare l’anno appena trascorso, che porta con sé un retaggio culturale purtroppo molto difficile da abolire. Nonostante infatti ogni anno siano centinaia le persone ferite (quest’ anno addirittura anche una vittima) spesso anche in maniera grave, bambini ragazzi e adulti non demordono e continuiamo imperterriti a lanciare qualsiasi tipo di marchingegno facente rumore.
Quest’anno l’ordinanza che vietava l’uso dei botti era estesa alla maggior parte dei comuni della nostra regione ma, nonostante questo, hanno fatto da padroni per gran parte della serata. Qualche intervento delle forze dell’ordine, allertate da alcuni cittadini nella zona di Latisana, esasperati dai continui rimbombi. Sono infatti oltre 5 mila gli animali che ogni anno, feriti e spaventati, perdono la vita a causa dei botti.
Tra i comuni ad aver adottato una linea dura contro i botti, c’è quello di Tricesimo. “Divieto di utilizzo di petardi, botti e artifici pirotecnici sul territorio comunale, finalizzato al rispetto della quiete pubblica , alla tutela degli animali, all’ incolumità pubblica e privata del patrimonio legata ai residui incombusti di materiale pirotecnico lasciato al suolo”. Auspicando che negli anni a venire il pugno duro venga adottato da tutti i comuni del nostro territorio e non solo, così da poter tutelare non solo la salute di chi spesso maneggia in maniera errata il materiale pirotecnico, ma anche nel rispetto di animali e ambiente.