Le dimissioni dei vertici dell’AFDS Udine, l’Associazione Friulana Donatori di Sangue, hanno innescato un’accesa polemica con la Fidas, la Federazione Italiana Donatori di Sangue. La causa del conflitto riguarda le diverse posizioni rispetto alla conduzione dell’associazione.
Il presidente nazionale della Fidas, Giovanni Musso, in una nota aveva recentemente fatto riferimento a un presunto “drastico calo delle donazioni di sangue” che da otto anni interesserebbe l’AFDS Udine, con una discesa delle donazioni dalle circa 50.000 del 2018 a poco più di 35.000 nel 2024. Una situazione che Musso aveva sottolineato come “in controtendenza rispetto alle altre federate Fidas”, suscitando la reazione di Afds Udine.
La risposta dell’Afds Udine: “Ecco i dati corretti”.
La risposta dell’AFDS Udine non si è fatta attendere. L’associazione provinciale ha presentato i propri dati ufficiali, smentendo le affermazioni del presidente Musso. Secondo i dati dell’associazione friuliana (elaborazione consigliere provinciale Mauro Rosso su dati Centro nazionale sangue) nel periodo tra il 2018 e il 2024 le donazioni non hanno subito una flessione così drastica come indicato dalla Fidas Nazionale. Ecco i dati ufficiali forniti dall’AFDS Udine:
- 2018: 36.275 donazioni
- 2019: 36.818 donazioni
- 2020: 35.339 donazioni
- 2021: 35.271 donazioni
- 2022: 34.540 donazioni
- 2023: 35.482 donazioni
- 2024: 35.786 donazioni
Come evidenziato dalla stessa Afds Udine, il periodo critico della pandemia da Covid-19 ha avuto un impatto significativo sull’accesso dei donatori ai centri trasfusionali, con una flessione registrata tra il 2020 e il 2022. Tuttavia, grazie alle azioni messe in atto dall’associazione, come l’introduzione di una seconda autoemoteca per facilitare la raccolta di sangue, la situazione è stata parzialmente arginata, contrastando il calo generalizzato delle donazioni dovuto a fattori come l’invecchiamento della popolazione e la denatalità.