A Sophie Mangutsch la borsa di studio sul friulano, il romancio e il ladino.
È Sophie Mangutsch la vincitrice della borsa di studio per un dottorato di ricerca in Linguistica, promossa dalla Libera Università di Bolzano e dall’Agenzia regionale per la lingua friulana (ARLeF), in cooperazione con l’Università degli Studi di Verona. “Analisi comparata delle misure di tutela della lingua romancia grigionese, ladina brissino-tirolese e friulana” è il titolo della borsa. L’area tematica è dunque quella della sociolinguistica, con focus sulla tutela giuridica e le politiche linguistiche pubbliche inerenti alle tre lingue di minoranza prese in esame dal progetto: il romancio grigionese, il ladino dolomitico e il friulano. Il corso di dottorato si articolerà sui tre anni accademici 2024/25 – 2026/27 e comprenderà una specifica attività di ricerca che Sophie Mangutsch svolgerà presso l’Agenzia regionale per la lingua friulana, per un periodo di almeno due mesi.
La presentazione.
L’annuncio ufficiale è stato dato in occasione di una conferenza stampa ospitata della sede udinese della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, alla presenza dell’assessore regionale alle autonomie locali, Pierpaolo Roberti, del presidente dell’ARLeF, Eros Cisilino; di Paul Videsott, professore ordinario di filologia romanza e direttore della Sezione ladina della Libera Università di Bolzano, nonché responsabile scientifico dell’Istituto Sudtirolese dei Gruppi Etnici (SVI) e della stessa Sophie Mangutsch.
“La presentazione odierna del dottorato è la dimostrazione che dietro le iniziative che la Regione porta avanti con Arlef, per la promozione e la tutela della lingua friulana, c’è tanto studio e importanti collaborazioni, in questo caso specifico con il Trentino Alto Adige – ha chiarito l’assessore regionale alle autonomie locali, Pierpaolo Roberti -. Sappiamo quanto bene si è lavorato in quel territorio per la salvaguardia della lingua di minoranza ladina e siamo convinti che importando buone pratiche che hanno permesso a loro di mantenere vivo il ladino sul territorio potremmo fare un ottimo lavoro anche in Friuli Venezia Giulia. Vogliamo continuare e anzi implementare sempre di più queste collaborazioni – ha chiuso l’assessore -, soprattutto in vista della costruzione del nuovo Piano generale di politica linguistica che dovrà entrare in vigore il prossimo anno”.
“La collaborazione con la Libera Università di Bolzano ci offre l’opportunità di comprendere e indagare il profondo rapporto che lega le lingue retoromanze. Rappresentando una delle fondamentali componenti identitarie e culturali dei nostri popoli, le nostre lingue identificano un patrimonio immateriale di eccezionale valore sia di livello locale che, soprattutto, internazionale. Il ceppo linguistico retoromanzo si estende su un ampio territorio che collega due Stati e la collaborazione tra l’Università di Bolzano e l’ARLeF si colloca tra i lavori di ricerca sociolinguistica con maggior valore scientifico in Europa“, ha precisato il presidente dell’Agenzia regionale per la lingua friulana, Eros Cisilino ringraziando tutte le realtà coinvolte nel progetto.
Chi è Sophie Mangutsch, la vincitrice della borsa di studio.
Con una certificazione trilingue (ladino, italiano e tedesco), livello C1, la dottoressa Mangutsch parla anche inglese e conosce il russo. Nel suo curriculum si legge che è già stata assegnista di ricerca, sempre presso la Libera Università di Bolzano, per un progetto che si proponeva di indagare l’insegnamento delle lingue minoritarie storiche in Italia con particolare attenzione al friulano, al ladino dolomitico e al sardo. “Sono molto soddisfatto per l’interesse che il bando ha suscitato e per la qualità del progetto vincitore. La dottoressa Mangutsch intende affrontare la questione del rapporto tra la politica linguistica e la sua efficacia in un contesto di minoranza, come lo sono le tre aree ladine dei Grigioni, della Ladinia dolomitica e del Friuli. Un approccio che considera anche l’efficacia delle misure è di grande attualità e la sua utilità non si limiterà alle realtà investigate. Sono grato all’ARLeF che, mediante la sua collaborazione con unibz, ha reso possibile questa borsa”, ha sottolineato il professor Paul Videsott, sotto la cui supervisione sarà condotto il progetto di ricerca.
Il progetto.
A entrare più nel dettaglio è stata la stessa dottoressa Mangutsch, la quale ha chiarito come si articolerà il suo progetto: “Esso prevede di censire e confrontare la politica linguistica e i regolamenti di pianificazione linguistica in vigore nelle tre regioni, valutandone l’efficacia ex post. La stima del loro impatto si concentrerà quindi principalmente sui criteri di efficienza, efficacia ed equità, grazie a dati quali-quantitativi. È inoltre prevista un’analisi della percezione di queste norme da parte dei parlanti e il grado di influenza che essi stessi possono esercitare sulla politica linguistica”.
“Il tutto sarà suddiviso in tre fasi: nel primo anno di dottorato condurrò un’indagine con la raccolta e l’interpretazione delle disposizioni in materia di politica linguistica, con soggiorni in Friuli e nei Grigioni. Il confronto e l’interpretazione dei dati qualitativi e quantitativi rilevanti e la raccolta di dati empirici mediante interviste e osservazione sul campo sono previste per il secondo anno; il terzo, infine, sarà dedicato all’elaborazione della tesi di dottorato”. Nel corso della sua ricerca la dottoranda potrà usufruire di metodologie, strumenti e risultati sviluppati in importanti progetti di ricerca (PRIN, DFG, SNF, PNRR).