Aumentano le richieste di finanziamento in Friuli.
Nemmeno l’aumento dei tassi di interesse ha fermato il fenomeno: la richiesta di finanziamento, in Friuli e in Italia, sta crescendo di anno e anno. E il rischio è quello del sovra indebitamento delle famiglie.
A lanciare l’allarme è un’analisi FirstCisl sui dati della Banca d’Italia: dal 2016 al 2023, in Italia il credito al consumo è passato da 107 a 154 miliardi di euro, con un incremento del 44%. E nella nostra regione, il dato è ancora più alto.
“I dati sul credito al consumo – cita il report FirstCisl -, sono ancora più interessanti se paragonati a quelli generali dei prestiti alle famiglie: rispetto ai primi, i secondi sono aumentati meno di un terzo (14% contro 44%), passando nel periodo considerato da 522 a 595 miliardi”. I prestiti per finalità di consumo, secondo quanto riportato dalla Banca d’Italia, rappresentano oramai un quarto del totale dei finanziamenti alle famiglie e “in rapporto al reddito disponibile hanno raggiunto il 12,8%, un valore superiore alla media dell’area euro (9,6%)”.
La situazione nazionale non è però omogenea: Nord Ovest e Nord Est hanno dati superiori alla media. In Fvg, i crediti al consumo sono passati dal 1,93 miliardi di euro nel 2016 a oltre 2,9 nel 2023, con un aumento del 50,4%. Un aumento che, pur superiore alla media italiana, è il più basso del Nord Est (che segna un +55,4%) e rimane decisamente inferiore a quello del Trentino Alto Adige che segna il primato, con un +68%.
“La crescita molto significativa del credito al consumo è da valutare con molta attenzione. Il più alto rapporto col reddito disponibile rispetto alla media europea induce ad ipotizzare che molte famiglie finanzino in questo modo la spesa corrente per mantenere il proprio stile di vita o per far fronte a situazioni di difficoltà – sottolinea il segretario generale First Cisl Riccardo Colombani –. Nonostante i tassi alti, infatti, la corsa a indebitarsi non rallenta: è probabile che la rapidità nella concessione dei finanziamenti finisca per prevalere su qualsiasi altra considerazione, anche sull’effettiva convenienza del finanziamento”.
“Le nuove formule di credito al consumo, anche quelle caratterizzate da poche rate e zero interessi come il ‘buy now, pay later’, invogliano le persone a consumare, ma rischiano di determinare situazioni di sovra indebitamento – aggiunge Colombani –. Per questi motivi è opportuno che si rafforzino i presìdi di trasparenza, dando maggiore pubblicità a dati ed informazioni e che si facciano investimenti in strutturati processi educativi per aumentare la consapevolezza individuale e collettiva”.