Boom di richieste delle aziende Fvg per smaltire amianto. No a nuove discariche

Sono state 530 le richieste di smaltimento nelle aziende Fvg. In Consiglio l’aggiornamento del Piano regionale amianto

Discussione, in IV Commissione consiliare presieduta da Alberto Budai (Lega), sull’aggiornamento 2023 del Piano regionale di gestione dei rifiuti speciali (in particolar modo inerti da costruzione e demolizione; veicoli fuori uso; rifiuti sanitari a rischio infettivo; fanghi di depurazione delle acque reflue urbane) del 2016 e del Piano amianto del 2018, di cui il rapporto preliminare e il report di monitoraggio sono parte integrante.

Alla fine dei chiarimenti tra consiglieri e assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, Fabio Scoccimarro, il parere della Commissione è stato di consenso a maggioranza, con astensione delle Opposizioni.

Cresce la produzione di rifiuti speciali

Il report del monitoraggio offre alcuni dati sui rifiuti speciali prodotti al 2020, comparati al 2014: con un andamento altalenante nel periodo considerato, si è passati da 3.291.706 tonnellate annue (t/a) a 4.203.680, nell’ambito delle quali i rifiuti pericolosi sono aumentati da 201.330 t/a a 369.630. Inoltre, le tonnellate di rifiuti da costruzione e demolizione conferite in discarica sono scese dalle 146.120 del 2015 (l’anno 2014 non è disponibile) alle 73.587 del 2020; quelle avviate a recupero, invece, sono aumentate da 771.407 a 795.251.

Discorso diverso per i veicoli fuori uso: “Delle oltre 221mila tonnellate gestite in regione nel 2020, oltre 36.000 sono state importate da fuori; oltre 53.000 tonnellate prodotte in Fvg sono state avviate a trattamento fuori regione” (il 55% è stato trattato in Fvg mentre il 21% in Veneto, a Portogruaro, l’11% in Emilia-Romagna e il 9% in Lombardia), perciò “il fabbisogno di trattamento di tali rifiuti non sarebbe garantito dall’impiantistica regionale neanche qualora non venissero importati rifiuti da fuori”.

Ciononostante, le quantità per le quali “attualmente non è garantito il trattamento, non giustificano la necessità di potenziare l’impiantistica per soddisfare i fabbisogni regionali“.

Per i rifiuti sanitari a rischio infettivo “il fabbisogno di trattamento di tali rifiuti sarebbe garantito dall’impiantistica regionale qualora non venissero importati rifiuti da fuori regione“. Infine, per quanto attiene i fanghi da depurazione, “per il 2020 sono state inviate a operazioni di recupero oltre 12.000 tonnellate e a smaltimento oltre 36.000“, dove il riutilizzo investe soprattutto il settore agricolo.

Amianto, no ad ampliamenti di discariche

Per quanto attiene l’aggiornamento del Piano regionale amianto del 2018, che deriva dalla legge regionale 34/2017 sulla gestione dei rifiuti e sull’economia circolare dando il via anche ad un Archivio (Aram) e ad una Commissione dedicati, l’assessore Scoccimarro ha prima di tutto puntualizzato di essere “contrario ad ampliamenti di discarica per smaltire maggiori quantità di materiale contenente amianto (Mac); ogni Regione deve essere autosufficiente e smaltire solo ciò che produce nel proprio territorio“.

Per favorire smaltimento e rimozione, sono stati previsti contributi per i Comuni, i privati e le imprese; da quando il Piano esiste a oggi, sono stati concessi complessivamente 15.675.568,40 euro; l’obiettivo sarà mantenuto e si prevede uno stanziamento di poco più di 9 milioni di euro fino al 2025.

Per le sole imprese, gli stanziamenti del triennio 2023-25 sono 4,7 milioni totali: 900mila euro nel 2023, 1,9 milioni nel 2024 e altrettanti nel 2025. “Quest’anno abbiamo avuto un boom di domande dalle aziende, 530“, ha fatto sapere Scoccimarro.

Attivi due impianti, a Porcia e a Cordenons

Quanto a disponibilità impiantistica, oggi in Fvg sono autorizzate a ricevere rifiuti contenenti asbesto due discariche, una in Comune di Porcia, riservata esclusivamente ai rifiuti contenenti amianto provenienti dalla regione, e una in Comune di Cordenons, dedicata a rifiuti non pericolosi con la disponibilità di celle mono dedicate per il conferimento di rifiuti contenenti amianto.

La discarica di Porcia è stata autorizzata allo smaltimento fino al 22 maggio 2031, per una capacità complessiva pari a 676.267 metri cubi (mc) e alla ricezione di 15.000 mc/anno di rifiuti inerti e 50.000 mc/anno di rifiuti contenenti amianto. La discarica di Cordenons è autorizzata fino al 18 agosto 2034 con una capacità complessiva di 779.551 mc, di cui rifiuti contenenti amianto 147.174 mc.

Le richieste della Minoranza

Ai dem Andrea Carli e Diego Moretti, che hanno chiesto se la capacità ricettiva delle due discariche sarebbe stata sufficiente a smaltire i fabbisogni regionali e sino a quando, è stato risposto che “considerati i quantitativi mediamente rimossi annualmente di Mca, che oltretutto si pensa andranno via via calando, si stima che la loro capacità ricettiva è garantita per almeno 8-9 anni“. A Moretti è stato anche risposto che a Porcia è autorizzato il trattamento delle fibre artificiali vetrose grazie ad una specifica autorizzazione.

Presenza di amianto rilevata grazie ai droni

Nel luglio 2019 – si è poi appreso – la Regione ha iniziato una ricognizione delle coperture in cemento amianto degli edifici attraverso immagini ad alta definizione, rilevate da drone. Il progetto vede 25 Comuni mappati in tal modo, interessando oltre il 50% degli abitanti del Fvg, ma si è rivelato molto costoso rispetto al sorvolo aereo“.

Oggi sono 30 i Comuni mappati per eternit, di cui 25 appunto con i droni, tutti gli altri lo saranno nel triennio; per il 2024 è già prevista una copertura finanziaria di 750mila euro, 250mila per il 2025“.

Altro capitolo del Piano, è quello della formazione del personale addetto alle operazioni di bonifica: l’obiettivo è formare personale addetto alle operazioni di bonifica in maniera omogenea sul territorio regionale; sono stati realizzati corsi di formazione presso gli istituti Ial, Edilmaster e Fondazione Opera Sacra Famiglia, finanziati dalla Regione per un totale di 600 addetti abilitati.

Da ultimo, Enrico Bullian (Patto per l’Autonomia-Civica Fvg) ha suggerito, per incentivare gli smaltimenti, di permettere di attivare la fase di rimozione dell’amianto semplificando le procedure burocratiche preliminari; inoltre ha auspicato che “si preveda nel Piano rifiuti anche la mappatura delle tubature dell’acqua in cemento-amianto sottoterra, come già si fa per i tetti, inserendo un bilancio per la loro gestione, che sarà costosa”.