Le città che hanno saputo conservare la biodiversità.
In occasione della Giornata mondiale dell’Habitat, che cade il primo lunedì di ottobre (il 7 quest’anno), la società di innovazione ambientale 3Bee ha presentato la sua classifica delle città italiane più naturali, quelle, cioè, che hanno saputo mantenere la biodiversità.
L’indice principale utilizzato è l’Abbondanza Media di Specie per uso del suolo (MSA Land Use), che misura l’integrità degli ecosistemi locali per valutare l’impatto delle attività umane sull’ambiente naturale, utilizzando anche i dati satellitari dell’Esa. Un valore di 1 rappresenta un ecosistema completamente intatto, mentre un valore di 0 indica un’area altamente antropizzata. L’obiettivo è evidenziare l’importanza di adottare strategie per preservare la biodiversità, barriera naturale per mantenere gli ecosistemi e contro il cambiamento climatico.
Le città capoluogo della nostra regione sono tutte fuori dalla top ten: il podio delle città più naturali spetta infatti a Isernia, Belluno e Savona con un indice superiore a 0,9. Dall’altro capo della classifica, ci sono invece Foggia (terz’ultima), Novara e Vercelli, tutte con un punteggio di poco superiore a 0,2.
Per quanto riguarda la nostra regione, il dato peggiore è quello di Udine, il migliore quello di Gorizia: il capoluogo isontino si distingue con un punteggio di 0.78, che la posiziona tra le città più naturali d’Italia, al 30° posto della classifica generale. Trieste si colloca più in basso, con un punteggio di 0.751, raggiungendo la 39ª posizione. Arriva poi Pordenone, con 0,539, al 75° gradino mentre Udine chiude la classifica regionale con 0.491, all’88° posto.