Tutte le volte di Berlusconi in Friuli.
Impegni politici e istituzionali hanno portato più volte Silvio Berlusconi in Friuli Venezia Giulia e spesso, il suo arrivo è stato corredato da aneddoti, scherzi e retroscena, secondo lo stile che lo ha sempre contraddistinto e che lo ha reso tra i più amati e odiati protagonisti dell’Italia.
A Trieste, ad esempio, l’allora Presidente del Consiglio organizzò il vertice dei capi di governo dei Paesi Ince, ma anche alcuni incontri bilaterali tra cui quello con Angela Merkel: proprio a quell’occasione risale lo scherzo alla premier tedesca, quando Berlusconi, nascosto dietro il pennone di Piazza Unità sbucò fuori con un “cucù”.
Udine, invece, ricorda il comizio dell’aprile 2013, quando il Cavaliere venne in Friuli per sostenere rispettivamente Renzo Tondo alle regionali, Pietro Fontanini alla Provincia e Adriano Ioan al Comune del capoluogo friulano: in piazza San Giacomo il leader di Forza Italia fu interrotto dai contestatori che cantavano “Chi non salta Berlusconi è” (ma gli indirizzarono anche alcuni epiteti più pesanti basati sulla sua passione per il gentil sesso). “So perché siete incazzati – rispose lui dal palco -; perché la mattina vi guardate allo specchio e con questo vi rovinate già la giornata”.
L’ultima visita in regione risale al 2018, anche in quell’occasione per impegni elettorali: si fermò in Friuli per una settimana e in occasione del 25 aprile partecipò alla cerimonia in ricordo dell’eccidio alle Malghe di Porzus. Fu in quell’occasione che attaccò il Movimento 5 Stelle: “Siamo di fronte a un grave pericolo – disse -. L’altro giorno stavo dando una mano a delle persone e gli ho chiesto come si sentissero di fronte a questa formazione politica, che non si può certo definire democratica. Uno mi guarda negli occhi e mi dice ‘credo che ci sentiamo come gli ebrei al primo apparire della figura di Hitler'”. E anche quella volta, non mancò la polemica.