In Friuli quasi tutti i Comuni potranno attivare l’asilo per i bimbi più piccoli.
Prosegue la sperimentazione in Friuli della Sezioni Primavera (ossia l’asilo per i bimbi dai 24 ai 36 mesi rimasti esclusi dai nidi): la giunta regionale, infatti, ha approvato il rinnovo dell’intesa con l’Ufficio scolastico e ha contestualmente definito i requisiti, i criteri e le modalità per l’erogazione dei relativi contributi.
Per l’anno scolastico 2023/2024 le sezioni Primavera possono essere attivate se composte da un numero di bambini compreso tra un minimo di 10 e un massimo di 20, e devono essere operative almeno cinque ore al giorno e al massimo otto. La nuova intesa conferma, però, alcune deroghe: possono essere attivate sezioni Primavera con un numero minimo di 5 bambini nei comuni montani e delle piccole isole e in quelli con popolazione inferiore a 5.000 abitanti. Inoltre, estende tale opportunità anche ai Comuni situati in aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche. Come evidenzia l’assessore regionale, Alessia Rosolen, “si allarga quindi in maniera rilevante il campo d’azione dell’iniziativa“.
“Grazie alle deroghe introdotte – ha continuato Rosolen -, siamo oggi in grado di rafforzare, su tutto il territorio regionale, l’integrazione tra nidi e scuola dell’infanzia e di soddisfare le esigenze dei genitori di conciliare famiglia e lavoro soddisfano l’accresciuto fabbisogno di posti nido”.
Le sezioni primavera offrono ai bambini un momento di introduzione al processo di scolarizzazione, favorendo continuità del percorso formativo e dando una concreta risposta alla crescente domanda di servizi educativi, soprattutto per bambini tra 24 e 36 mesi. Garantiscono infatti un aiuto importante alle famiglie dei bambini che, per svariati motivi, non trovano posto nei nidi e che abitano in aree dove tale servizio non è attivo; inoltre assicurano ai bimbi tra 2 e 3 anni un adeguato inserimento nel loro percorso educativo.
“L’azione delle Giunta punta al rafforzamento dell’offerta formativa integrata rivolta a coloro che hanno un’età compresa tra i 0 e i 6 anni, con un investimento sulle Sezioni Primavera di 1,3 milioni di euro fondi regionali – ha spiegato Rosolen -. Al milione inizialmente stanziato a bilancio sono stati infatti aggiunti altri 300mila euro in assestamento, ai quali si sommano poco più di 213mila euro statali. Viene così garantito un servizio importante per i bambini in una fase molto delicata del loro percorso di sviluppo, offrendo allo stesso tempo un sostegno concreto alle loro famiglie“.
I contributi per le sezioni primavera.
L’eventuale contribuzione richiesta alle famiglie dai gestori del servizio deve essere compresa tra un minimo di 100 e un massimo di 500 euro, comprensiva dell’eventuale quota per i pasti. Per quanto concerne la contribuzione minima, l’ente gestore può stabilire un importo inferiore a quanto previsto, in considerazione di particolari condizioni socio-economiche della famiglia, oppure disporne l’esonero totale o parziale.