Approvato bilancio di previsione del Consorzio della Bassa friulana.
Oltre 100 interventi, per un importo complessivo di decine di milioni di euro, e nessun aumento dei canoni per i consorziati. Questi i dati che balzano all’occhio del bilancio di previsione 2021 del programma annuale e triennale dei lavori approvato dal consiglio del Consorzio di Bonifica Pianura Friulana.
“Si intende dare impulso anche alle manutenzioni dei corsi d’acqua, da eseguire con fondi di bilancio, mediante finanziamento regionale o con la sottoscrizione di apposite convenzioni con le amministrazioni comunali interessate”, informa il direttore generale Armando Di Nardo, specificando che i finanziamenti “servono a coprire le spese tecnico-amministrative sostenute e vengono erogati al Consorzio unicamente per la realizzazione di opere che diventano proprietà dell’ente finanziatore”.
L’approvazione del documento è stata anche l’occasione per fare il punto dei lavori svolti in questo anno così problematico, “e non solo per la pandemia – osserva il direttore tecnico Stefano Bongiovanni -, ma anche per le criticità legate alle condizioni climatiche, in particolare della primavera scorsa, quando abbiamo registrato una prolungata siccità che ha colpito tutto il comprensorio consortile”. Si è dovuto infatti irrigare in periodi del tutto inusuali come da fine marzo a inizio aprile. In certe giornate, ad esempio, il servizio irriguo è stato in alcune zone analogo a quello dei mesi più caldi dell’estate, mentre in altre, soprattutto nel gemonese, da decenni in quei periodi non vi era necessità di irrigare. Pressoché in contemporanea, si è dovuto provvedere anche al servizio antibrina, fondamentale per la salvezza dei frutteti e dei loro raccolti.
“Il bilancio predisposto, come già accade dal 2013, non prevede alcun aumento dei canoni consortili – dichiara la presidente Rosanna Clocchiatti -. Non vengono aggiornati neppure per l’adeguamento al tasso di inflazione. Con questo bilancio si attuano gli scopi fondamentali del Consorzio ovvero assicurare la sicurezza idraulica, lavoro e reddito alle aziende agricole, alle imprese del territorio e ai nostri 125 dipendenti. Di fronte alle difficoltà e alle situazioni critiche, il Consorzio ha saputo sempre offrire i servizi attesi, rispondendo con il suo personale e i suoi mezzi alle necessità del territorio. Si è fatto il massimo non solo per portare l’acqua dove non c’era o toglierla dove ce n’era troppa, ma anche per realizzare le attività ordinarie e soprattutto straordinarie”.