Il bilancio della Caritas di Udine.
Anziani soli e giovani italiani in difficoltà: sono queste le nuove emergenze sociali che emergono dal bilancio 2022 illustrato dal Centro Caritas ODV ETS e dall’Associazione Opera Diocesana Betania Onlus, braccia operative della Caritas Diocesana, assieme a Missiòn ODV ETS, braccio operativo del Centro Missionario Diocesano.
Agli over 65, infatti, sono legati oltre 800 accessi nei 12 Centri di ascolto della Caritas, di cui 482 nuovi; si tratta di persone che vi si rivolgono che chiedere aiuto o per solitudine. Numeri che segnano un aumento esponenziale, come lo ha definito il direttore don Luigi Gloazzo, e di cui si deve tenere conto.
Tra i nuovi poveri, quindi, ci sono sempre più anziani italiani e in particolare donne (il 64%) Ma non mancano i giovani, altro fattore preoccupante; il 35% delle persone accolte in comunità ha tra i 18 e i 25 anni, e anche in questo caso sono soprattutto italiani: giovani marginalizzati, che non hanno una casa, esclusi dalle famiglie, in situazioni di dipendenza o con problemi di salute mentale.
Per quanto riguarda gli altri dati, nel 2022 sono stati quasi 100mila i pasti forniti dalla mensa diocesana (19mila ai profughi ucraini fuggiti dal conflitto) per un totale di 862 persone, compresi 800 richiedenti asilo e rifugiati. Per fare fronte a fragilità e povertà, la Caritas (che conta su 400 volontari) porta avanti 29 progetti nei settori dell’accoglienza, del supporto agli emarginati, della promozione del servizio giovanile e dell’osservatorio sulle povertà, anche in collaborazione con le altre Caritas del Fvg. Nel 2022, i 12 centri di ascolto distribuiti sul territorio diocesano hanno registrato 2.175 accessi. Le persone sostenute sono ancora prevalentemente stranieri (79% a Udine).
I progetti per gli immigrati.
Nel campo dell’immigrazione, il Centro Caritas è attivo con due progetti di Sistema di accoglienza e integrazione (SAI), che nel 2022 hanno ospitato cento richiedenti asilo tra Tolmezzo e Cividale.
Complessivamente, sono state accolte 794 persone nei CAS (Centri accoglienza straordinaria), con la maggioranza proveniente dal Pakistan e dal Bangladesh, escludendo i 372 profughi ucraini progetti ospitati in 35 case.
Nel 2022, i 29 progetti hanno comportato una spesa superiore a 7,2 milioni di euro, coperta principalmente da contributi di enti pubblici e soggetti privati, tra cui l’8×1000 alla Chiesa Cattolica. “Si tratta di realtà caritative fondamentali per la nostra arcidiocesi – ha detto l’arcivescovo, monsignor Andrea Bruno Mazzocato -, accomunate dall’attenzione alle povertà e fragilità“.