L’amianto trovato durante i lavori sull’A4.
Tutto il materiale, caratterizzato come rifiuto contenente amianto e rinvenuto nel corso dei lavori di ampliamento dell’A4 è già stato interamente conferito a discarica nel rispetto delle normative ambientali vigenti che prevedono, tra l’altro, la completa tracciabilità del materiale in oggetto. Questo il concetto espresso a Trieste in sede di Commissione IV del Consiglio regionale dall’assessore alle Infrastrutture Graziano Pizzimenti rispondendo a un’interrogazione relativa all’amianto trovato durante i lavori per la costruzione della terza corsia dell’autostrada A4.
I lavori sull’autostrada A4.
Come ha ricordato l’esponente della giunta, nel corso dell’espletamento delle necessarie attività precedenti all’avvio dei lavori, tra cui la bonifica da ordigni bellici ed il preventivo disboscamento delle aree, o nel corso dei primi scavi per la preparazione dei nuovi piani di posa, sono stati rinvenuti da parte degli appaltatori rifiuti occulti ed interrati nelle aree oggetto di intervento, dei quali era del tutto ignota la sussistenza al momento dell’occupazione delle aree.
A seguito di ciò, come ha continuato l’assessore, gli appaltatori hanno proceduto alla caratterizzazione di quanto rinvenuto al fine di individuare le tipologie di rifiuti e le conseguenti procedure da adottare per il loro smaltimento. E proprio dalle analisi è emersa tra i rifiuti anche la presenza di materiali da costruzione contenenti amianto. A questo riguardo, come ha precisato l’assessore, le procedure di caratterizzazione e smaltimento dei rifiuti si stanno svolgendo nel pieno rispetto della normativa vigente con il costante coinvolgimento delle autorità competenti, tra cui le Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente di Friuli Venezia Giulia e Veneto con le quali il Commissario delegato, nell’ambito dei lavori della terza corsia, ha stipulato degli specifici accordi di cooperazione e assistenza relativamente alla gestione ambientale del cantiere.
Infine l’assessore ha segnalato che gli esiti della procedura avviata dalla Stazione appaltante presso le amministrazioni comunali competenti, non hanno consentito l’individuazione dei soggetti responsabili degli abbandoni.