Gli interventi su sentieri e baite del Friuli.
Con un contributo di 300mila euro dalla Regione, gli alpini sistemeranno baite e sentieri del Friuli: gli interventi saranno infatti finanziati grazie ad un emendamento presentato dal consigliere regionale di Fdi Markus Maurmair, che ha garantito i fondi.
Dove si interverrà.
A richiedere fondi grazie al Progetto rifugi sono state tre sezioni Ana, i cui presidenti hanno illustrato le opere in programma nella prossima primavera-estate del 2024. La sezione Ana di Pordenone, presieduta da Ilario Merlin, si occuperà della manutenzione della baita alpina a Piancavallo (Aviano), della sostituzione arredi al rifugio Julia a Forchia (Meduno), della manutenzione straordinaria della baita di Cuol (Barcis) e della messa in sicurezza della baita Alpina presso il cimitero di guerra della Val Da Ros (Clauzetto).
La sezione Ana di Cividale, presieduta da Antonio Ruocco, realizzerà numerosi lavori di manutenzione nella baita Marsinka Planina Monte Matajur (Pulfero), mentre la sezione di Udine, guidata da Dante Soravito de Franceschi, provvederà alla manutenzione straordinaria del rifugio 8° Reggimento Alpini in località Cason di Lanza (Paularo).
“I rifugi alpini rappresentano un patrimonio inestimabile per il territorio non solo come occasione di svago e ristoro per gli escursionisti, ma anche come preziosa testimonianza del nostro passato – ha commentato il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Cultura Mario Anzil -. Assegnando agli Alpini questa attività di recupero vogliamo porgere un segno di profonda gratitudine alle Penne nere per il loro infaticabile impegno a servizio della comunità”.
“Guardando al futuro è difficile pensare alle nostre comunità senza il contributo degli Alpini – ha aggiunto Anzil – , vere colonne portanti nella nostra società capaci di moltiplicare con opere fattive il valore delle risorse affidategli. E questo avviene tanto nell’ambito della gestione di strutture come i rifugi quanto in manifestazioni benefiche e nei servizi sociali“.
“La buona volontà e l’esperienza del mondo degli Alpini, sulla scia di quella che è stata una delle loro prime missioni, l’amore per la montagna, ha permesso la realizzazione o il recupero di rifugi e baite – ha detto Maurmair -. Spesso si tratta di luoghi dove cento e più anni fa purtroppo risuonavano i boati delle bombe, e quindi spazi della memoria a testimonianza della storia contemporanea. Oggi questi rifugi sono meta degli appassionati di montagna, ma anche spazi con finalità di soggiorno“.
“Concedere un contributo alle sezioni Ana per la manutenzione e valorizzazione di queste realtà, è quindi doppiamente importante per poter far comprendere la storia e arricchire le forme di attrazione turistica. I rifugi alpini sono uno dei biglietti da visita del nostro territorio, offrono ospitalità, ristoro e sono una base di appoggio per le attività in montagna. Il nostro compito è quello di dare un luogo protetto e sicurezza a chi va in montagna”.