Troppo basso il livello d’acqua del Tagliamento.
I friulani sono abituati a vedere molta ghiaia e poca acqua lungo il Tagliamento, ma non in questo periodo. La portata, infatti, è troppo bassa per essere a marzo.
A dirlo è il geologo Andrea Mocchiutti, che da anni monitora i fiumi e che in questi giorni, come riportato dal Messaggero Veneto, ha compiuto una ricognizione sui 170 chilometri del corso d’acqua simbolo del Friuli, con risultati a dir poco sconvolgenti.
Secondo l’esperto, infatti, il Tagliamento è diventato “un’autostrada di ghiaia” perché presenta lunghi tratti di letto completamente asciutti e altri in cui la portata è di appena un metro cubo d’acqua al secondo; in altre sezioni, come a Venzone, la portata arriva ad essere di poco superiore ai 10 metri cubi al secondo, quando di solito, con l’apporto del Fella, sono 50.
La situazione è decisamente preoccupante, secondo Mocchiutti: un quadro tipico di agosto, quando si verifica l’evaporazione, e non di marzo, quando tra piogge e scioglimento delle nevi, il fiume dovrebbe essere carico. A pesare sul livello idrico è la siccità del 2022 mai finita, con le falde che sono rimaste basse, le scarse precipitazioni anche in questo 2023 e il poco accumulo nevoso in montagna. Bisogna inoltre ricordare che la stagione delle irrigazioni nei campi non è ancora nemmeno cominciata. Tutti parametri che delineano un contesto piuttosto fosco per i prossimi mesi.