Pietro Pittaro aveva 89 anni.
Il mondo del vino friulano piange la perdita di un’icona: Pietro Pittaro, decano dei viticoltori della regione, è scomparso all’età di 89 anni. Pittaro, figura di rilievo nel panorama enologico internazionale, la sua famiglia era legata al vino da generazioni. L’azienda è stata fondata negli anni 70 e dei quasi 90 ettari coltivati a vigneto 85 si trovano nel cuore dell’assolata pianura friulana mentre i rimanenti sulle splendide colline di Ramandolo.
La sua passione per il vino lo ha portato anche creazione di un museo unico nel suo genere. Sempre a partire dagli anni ’70, ha iniziato a collezionare oggetti legati alla storia della vite e del vino, risalenti al periodo compreso tra il 1600 e il 1930. Il museo ospita circa migliaia, tra cui una pregevole collezione di bicchieri d’epoca e bottiglie antiche, offrendo un viaggio affascinante attraverso la cultura e la tradizione vinicola.
Oltre alla sua attività imprenditoriale, Pietro Pittaro ha ricoperto numerosi incarichi di rilievo nel mondo del vino e non solo. È stato presidente di Assoenologi, presidente della cantina di Bertiolo e del centro vitivinicolo regionale. L’amore per la sua terra lo ha portato a diventare anche presidente dell’Ente Friuli nel mondo, dimostrando un profondo attaccamento ai valori della sua regione.
Fedriga: “Se ne va un grande friulano”.
“Con Pietro Pittaro se ne va un grande vignaiuolo, che ha portato lustro al Friuli Venezia Giulia, attraverso un’attività infaticabile e preziosa, con quale ha conseguito il riconoscimento di eccellenza nel mondo del vino e una nitida affermazione imprenditoriale. Ma anche un friulano orgoglioso della sua terra e delle sue tradizioni, che ha valorizzato nel suo mandato da presidente dell’Ente Friuli nel mondo”.
Sono parole del governatore Massimiliano Fedriga, che ha espresso il cordoglio della Regione alla famiglia alla notizia della scomparsa.
“Pittaro ha saputo consolidare una tradizione familiare secolare, ma ha anche saputo innovare e trasmettere i valori della cultura enologica a beneficio di tutto il territorio e anche all’estero. Sono basi solide che continueranno a dare frutto”.