Addio a don Gastone Liut.
Grande dolore in Friuli per la morte di don Gastone Liut, conosciuto da tutti come il prete di Vajont. E’ scomparso ieri mattina all’età di 89 anni.
Nato a Chions il 9 giugno del 1933, il suo primo incarico gli fu affidato nel luglio del 1963 come parroco di Erto, pochi mesi prima della catastrofe. La tragedia del Vajont, che ha causato la morte di oltre 2000 persone e ha distrutto interi paesi, è stata affrontata da don Gastone Liut con grande coraggio e determinazione. Subito dopo quel terribile 9 ottobre, don Liut ha organizzato le prime operazioni di soccorso e ha poi lavorato instancabilmente per aiutare la comunità a superare la tragedia e a ricostruire il paese.
La sua morte rappresenta una grande perdita per la comunità di Vajont, che lo ha amato e apprezzato. La sua figura resterà per sempre associata alla storia di questo paese e alla tragedia che lo ha colpito così duramente.
“Lo ricordiamo nel suo prezioso ministero per le comunità di Visinale, Erto, Claut e soprattutto Vajont dove ha accompagnato alla rinascita il paese sconvolto dalla tragedia del Vajont. Lo ricordiamo nella nostra preghiera”, ha commentato la Diocesi di Concordia-Pordenone.
Il ricordo del governatore Fedriga.
Con la scomparsa di don Gastone Liut non se ne va solo un testimone diretto della tragedia del 9 ottobre 1963 ma anche un coraggioso uomo di fede che si è sempre speso in prima persona per i diritti delle genti del Vajont. Questo, in sintesi, il concetto espresso oggi dal governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga alla notizia della morte dello storico parroco di Erto e di Vajont.
Il massimo esponente della Giunta regionale ha avuto modo di incontrare più volte don Liut nel corso delle cerimonie commemorative del Vajont. Il prossimo momento di saluto era in agenda tra qualche mese in occasione del sessantesimo anniversario della sciagura.
Il cordogllio e il ricordo del Movimento Mondo Migliore.
E’ morto don Gastone Liut, per 50 anni parroco di Vajont e primo sperimentatore di un nuovo metodo pastorale, poi noto come “Nuova Immagine di Parrocchia”, nella sua comunità di sopravvissuti della disgrazia del Vajont: montanari di Erto e Casso, distrutte dalla tracimazione della diga sopra Longarone, confinati nel 1971 in un chilometro quadrato di pianura ai piedi dei loro monti. Avrebbe compiuto 90 anni nel prossimo mese di giugno.
In quelle condizioni impossibili, con l’aiuto del Movimento per un Mondo Migliore, don Gastone sperimentò con tenacia un nuovo tipo di pastorale organica, partecipativa e inclusiva, fondata sulla spiritualità di comunione, dal cui sviluppo nacque il Progetto diocesano di Rinnovamento ed Evangelizzazione (v. Edificarsi insieme come Popolo di Dio, LEV 2003). Quel progetto oggi è applicato in tutto il mondo,in particolare in America Latina. Una breve presentazione di quel metodo pastorale si può trovare in “Spiritualità di Comunione”, un’esperienza, una teologia, una pastorale, EDB 2008, pag. 62-75.
Il Movimento Mondo Migliore piange la figura carismatica di don Gastone e esprime vicinanza al vescovo di Concordia-Pordenone e ai familiari del sacerdote.