Per i giudici ‘il fatto non sussiste’. L’allenatore faceva parte del team agonistico dell’Unione Nuoto Friuli
Si è chiusa con un’assoluzione con formula piena – ‘perché il fatto non sussiste‘ – una brutta vicenda che vedeva coinvolto un ex allenatore dell’Unione Nuoto Friuli e una sua allieva, che l’aveva accusato di violenza sessuale aggravata.
L’episodio denunciato dalla 14enne, in forze alla squadra agonistica dell’Unf, risale all’estate del 2021 quando il team si trovava in un albergo romano per partecipare ai Campionati italiani di nuoto. Secondo la ragazzina, l’istruttore 28enne l’avrebbe convocata in camera sua, dove avrebbe allungato le mani.
La tesi della difesa
Completamente diversa la versione dell’allenatore, che ha riferito di averla semplicemente sgridata perché non si stava impegnando a sufficienza in vasca e stava facendo confusione nei corridoi dell’hotel. Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Roma ha accolto la tesi difensiva dell’allenatore, per il quale il Pm aveva chiesto la condanna a tre anni. Decisive sarebbero state alcune contraddizioni nella versione fornita dalla 14enne.
Si chiude un periodo difficile per l’ex istruttore che, dopo la denuncia, aveva deciso di lasciare il mondo del nuoto. Sul fronte della giustizia sportiva, l’accusa a suo carico aveva portato la Fin a sospenderlo per 16 mesi, mentre la Procura aveva chiesto la sua radiazione.