Si potranno usare materiali resistenti per i tetti danneggiati dal maltempo.
Grazie a un’intesa con la Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia sarà possibile usare materiali più resistenti per la copertura dei tetti che sono stati danneggiati dal maltempo in occasione del nubifragio che ha colpito il friuli il 24 luglio scorso.
Ad annunciarlo è stata l’assessore regionale alle infrastrutture, Cristina Amirante, a margine della comunicazione fatta alla Giunta, d’intesa con l’assessore alla Protezione civile Riccardo Riccardi, in ordine alla definizione di nuove direttive per i Comuni sulle procedure autorizzatorie relative ai rifacimenti delle coperture e ai lavori per altri danni collaterali a seguito di vento e grandine.
Come ha spiegato l’esponente della Giunta regionale, dopo l’evento atmosferico straordinario (chicchi di grandine di 10 cm e vento a 100 km/h) è emersa l’esigenza di ricostruire i tetti in maniera veloce e sicura utilizzando materiali in grado di resistere a queste condizioni estreme.
“Assieme alla Soprintendenza – ha aggiunto l’assessore – abbiamo agito sul piano interpretativo delle norme che regolano il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica semplificando l’iter procedurale, al fine di non utilizzare il coppo o la tegola in laterzio, ma altri materiali alternativi, con la condizione che l’effetto estetico rimanga inalterato“.
Con questa soluzione, come ha evidenziato Amirante, non sarà necessario in nessun caso modificare gli strumenti regolatori vigenti, cosa che in questo momento si tradurrebbe in un improduttivo aggravio procedurale non coerente con l’emergenza climatica e con il superiore interesse pubblico a vedere ripristinate le condizioni di abitabilità e sicurezza degli edifici.
“La Regione quindi – ha concluso l’assessore – provvederà a comunicare ai sindaci dei Comuni interessati la direttiva che consentirà coperture tali da assicurare, attraverso migliori tecnologie, maggiori garanzie di durabilità e resistenza in caso di eventi atmosferici straordinari. Utilizzando materiali diversi però il profilo della percezione estetica e paesaggistica dovrà rimanere inalterato rispetto a quello delle coperture danneggiate e da sostituire”.