Ultimata la fase di progettazione delle barriere antirumore.
Meno disagi per chi abita vicino alla A28: ultimata la fase di studi e rilevamenti, infatti, presto arriveranno le barriere antirumore. Il piano di contenimento e abbattimento dell’inquinamento acustico lungo l’arteria sarà ora sottoposto alle ultime verifiche propedeutiche alla sua attuazione.
Ad annunciarlo, l’assessore regionale Cristina Amirante, che ha incontrato oggi a Trieste i rappresentanti di Autostrade Alto Adriatico per fare il punto sullo stato di avanzamento del piano avviato nel 2021 sulla base dello studio acustico messo in atto dall’allora Autovie Venete.
“Siamo disponibili a interloquire con le Amministrazioni comunali coinvolte per illustrare la metodologia utilizzata per l’elaborazione del progetto, che prevede il posizionamento di barriere fonoassorbenti lungo la rete di competenza del Friuli Venezia Giulia”.
Le opere prevedono l’istallazione di barriere per complessivi 4 chilometri, la superficie di quasi 15 mila quadrati, un’altezza variabile tra 2 e 5 metri e saranno a protezione delle abitazioni
di 22 vie. Alla definizione precisa degli interventi si è giunti grazie a uno studio acustico di dettaglio che ha tenuto conto di una serie di parametri, quali gli attuali flussi di traffico e quelli previsti in futuro, la tipologia di pavimentazione stradale e la presenza di aree verdi che già di per sé contribuiscono a diminuire la propagazione del rumore.
Dopo aver precisato che le misure per la riduzione del rumore sono attuabili laddove venga superata la soglia acustica stabilita dai limiti di legge, l’assessore ha assicurato che la Regione sta valutando “ulteriori linee di finanziamento per venire incontro ai soggetti che, pur vivendo in aree in cui questi limiti sono rispettati, manifestano comunque situazioni di disagio (ad esempio a causa della continuità del rumore). Incentivi che potrebbero contribuire non solo al miglioramento del comfort grazie al contenimento del livello sonoro, ma anche all’efficientamento energetico degli edifici privati interessati”.