Gli effetti della zona gialla in Fvg per teatri, cinema e discoteche.
Lo spettro della zona gialla si avvicina in Friuli Venezia Giulia. E, con esso, arrivano anche nuove restrizioni per i residenti, seppur meno severe rispetto al passato. L’ufficialità arriverà soltanto venerdì ma la strada, ormai, pare segnata.
Capienze ridotte in molte strutture.
Fra i nuovi paletti, c’è anche la riduzione della capienza, che scende al 50% per teatri, cinema, sale da concerto e stadi sportivi e al 35% per gli impianti sportivi al chiuso. Un decremento drastico che rischia di mettere ancora a repentaglio il comparto dello svago. A sottolinearlo è Renato Manzoni, direttore di Ert Fvg: “La stagione stava andando bene e i nostri teatri erano sempre pieni – premette -. La zona gialla ci fa arrabbiare. Siamo stati costretti a interrompere la vendita di spettacoli di grido previsti per dicembre, come quelli con Vanessa Incontrada e Simone Cristicchi. Senza dimenticare gli abbonamenti già venduti. Non è giusto che cinema e teatri paghino sempre dazio e in altri settori, invece, non ci siano controlli”.
Sì al lockdown per non vaccinati.
Manzoni approva la proposta del governatore Massimiliano Fedriga e delle Regioni di introdurre un lockdown mirato per i non vaccinati. “Il nostro è un comparto sicuro – conclude Manzoni -, dove tutti sono dotati di Green Pass. Gli attori di certificato e, in aggiunta, anche di tampone. La penalizzazione della zona gialla è una mazzata”. Il calo per i teatri del circuito Ert, rispetto al 2019, è stato del 20%, ma diverse strutture stavano ottenendo buoni riscontri, da Sacile a Tolmezzo, passando per Maniago.
Cinema già in difficoltà.
Situazione complicata anche nei cinema, dove già la ripartenza è stata lenta. “Non c’è stato un grande ritorno al passato e sapevamo che i tempi per la ripresa sarebbero stati lunghi. Ma i timidi segnali positivi saranno frustrati dalla zona gialla“. Questa l’analisi di Mario Failla, direttore di Cine Città Fiera, che conta su 11 sale cinema nel centro commerciale Città Fiera di Martignacco. “Rispetto a due anni fa il calo è del 50% – prosegue -. Cosa ci aspettiamo in caso di passaggio in giallo? Ci sarà un altro shock e più di qualcuno sarà dubbioso se venire o meno al cinema. Noi, dal canto nostro, siamo pronti a riprendere le procedure di due mesi fa”.
E pesa anche un’altra incognita: “Vista la situazione – conclude Failla – molte case di produzione potrebbero decidere di lanciare i film importanti più avanti. Penso a Spiderman o Diabolik: sono titoli che tirano sempre, nel caso saltassero subiremmo un danno non indifferente“.
“Un grosso passo indietro”.
“Entrare in zona gialla oggi sarebbe l’inizio di un nuovo disastro per tutto il settore dello spettacolo dal vivo. Abbiamo trascorso quasi due anni in apnea, fra chiusura e sale contingentate, per non parlare delle difficoltà vissute da tutti i lavoratori del settore, dalle maestranze agli artisti”. È categorico Giovanni Nistri, presidente della Fondazione Teatro Nuovo Giovanni Da Udine, che vede all’orizzonte un grosso passo indietro di quanto, faticosamente, ricostruito. “Ora che il pubblico ha iniziato a ritornare in sala, ritrovarci nuovamente in zona gialla con limitazioni di capienza significherebbe compromettere tutto il lavoro fatto finora“.